La denuncia del segretario regionale della Fials, Mario Bruni, che invita l'amministrazione comunale e la popolazione di Cascia a mobilitarsi
Da circa 40 giorni in Valnerina le guardie mediche contemporaneamente coprono il loro turno e quello di primo soccorso. “In questo modo in Valnerina specialmente nei comuni di Cascia , Monteleone di Spoleto e Poggiodomo non esiste più l’assistenza medica”. A denunciare l’aggravarsi della situazione dei servizi sanitari in Valnerina è il segretario regionale Fials, Mario Bruni, che nei giorni scorsi aveva denunciato come nella postazione del 118 di Cascia era stato tolto il medico diurno, così che il servizio di emergenza urgenza viene fatto part time, perché il medico di giorno sta a Cascia di notte a Norcia.
“Ad oggi – segnala Bruni – la cosa si è aggravata molto di più subito dopo aver tolto il medico del 118, venivano a mancare i medici del primo soccorso, i turni non tutti quelli che rimanevano vuoti venivano coperti dai medici di guardia medica. Da circa 40 giorni i turni vengono coperti quasi interamente dalle guardie mediche che contemporaneamente coprono il turno di guardia medica e di primo soccorso”.
Il segretario regionale Fiasl non si spiega il silenzio da parte del Comune di Cascia. “Forse perché – commenta – è l’unico comune in Italia dove non c’è l’opposizione. Oppure non si interessa molto dei problemi della sanità. Mi meraviglia molto – prosegue Bruni – che il sindaco di Cascia non intervenga, ache nell’organizzazione dei servizi e della carenza di personale nella RSA e Riabilitazione Intensiva, dove lui lavora. Ancor di più mi meraviglia l’assessore alla sanità del Comune di Cascia, che lavora all’interno della struttura sanitaria come fisioterapista, quindi ha conoscenza della mancanza di personale. Cosa ancor più grave – aggiunge – che tutta la popolazione subisca passivamente alla soppressione di servizi nel comune”.
Bruni si chiede come mai, di fronte a questo grave disservizio, i cittadini di Cascia non scendano in piazza e non si organizzino pubbliche assemblee per discuterne.
Bruni cita anche un esempio di malasanità avvenuto nei giorni scorsi: “L’ambulanza del 118 era uscita più volte (fortunatamente era un giorno festivo e a bordo c’era il medico). Il primo soccorso rimane così senza medico, soltanto con l’infermiere che prestava assistenza ad un paziente presunto trauma cranico. Ma nello stesso tempo sopravveniva un TSO, sembra anche con intervento delle forze dell’ordine”.
“Cara popolazione di Cascia, cara amministrazione comunale e politici – conclude il segretario regionale della Fials – svegliatevi, perché tra poco a Cascia non ci sarà più nulla e diventeremo frazione di Norcia”.