A Spoleto un nuovo museo per scoprire il patrimonio naturalistico e paleontologico spoletino grazie a rocce, fossili e alcune specie animali esposti
Il Laboratorio di scienze della terra di Spoleto si trasforma e diventa un vero museo, arricchendosi di nuovo materiale grazie alla donazione dei familiari di Bernardino Ragni.
È stato infatti inaugurato il 3 febbraio il MuST, Museo delle Scienze e del Territorio, in largo Ermini. Un nuovo spazio museale, dunque, dove è possibile scoprire il patrimonio naturalistico e paleontologico spoletino attraverso l’esposizione di rocce, fossili e alcune specie animali rappresentanti la biodiversità del territorio provenienti dalle collezioni Bernardino Ragni e Francesco Toni.
Alla cerimonia, organizzata dal Comune di Spoleto a conclusione dei lavori e degli interventi necessari per la realizzazione dell’allestimento, hanno partecipato il vicesindaco Stefano Lisci, gli assessori Agnese Protasi, Letizia Pesci, Giovanni Angelini Paroli e Danilo Chiodetti, il presidente del Gal Valle Umbra e Sibillini, Pietro Bellini e il referente di Int. Geo. Mod. srl, che gestisce le attività didattiche del Must, Fausto Pazzaglia. Presenti anche il conte Franco Silvano Toni di Cigoli e Antonella Manni, che hanno illustrato le eredità scientifiche esposte delle famiglie Toni e Ragni.
“Frutto di un lavoro realizzato grazie alla collaborazione tra la famiglia del professore Bernardino Ragni e il Comune di Spoleto – sono state le parole del vicesindaco Stefano Lisci – Il valore e la bellezza di questo museo colpisce al cuore, perché restituisce al visitatore una dimensione di conoscenza del nostro territorio particolarmente interessante. Come amministrazione, anche a nome del sindaco Sisti, metteremo tutto l’impegno possibile per farlo conoscere alle nuove generazioni”.
Soddisfazione espressa anche dall’assessore alla Transizione ecologica ed energetica, economia circolare, biodiversità e paesaggi, Agnese Protasi: ”Questo è un museo vivo, ricco di suggestioni, di spunti di approfondimento sul nostro patrimonio naturalistico. Come assessore all’ambiente non posso che manifestare tutta la mia soddisfazione per l’apertura al pubblico di questi spazi. Continueremo a lavorare, e questo sarà uno dei nostri obiettivi, affinché la conoscenza della storia e degli aspetti scientifici non sia qualcosa di distante, ma diventi anzi un elemento sempre più fruibile da tutti, grandi e piccini”.
“La nascita di questo posto è per me un’emozione – ha aggiunto Fausto Pazzaglia di Int. Geo. Mod. srl – Già quando frequentavo negli anni ‘80 il liceo scientifico e cominciavo a studiare la collezione Toni, mi girava nella testa il fatto che meritasse di essere esposta in un museo. La nostra idea è che non si poteva esporre tutto ma a rotazione, basata sul tempo in un percorso geo-antropologico e naturalistico con l’acquisizione della collezione Ragni. Il museo è quindi un punto di ritrovo ma anche di partenza verso il territorio, per far conoscere tutto quello che di bello abbiamo intorno“.
Si conclude così un progetto che ha richiesto un investimento di oltre 120.000 euro. Iniziato nel 2018 con il recupero, la catalogazione e l’archiviazione della “Collezione Ragni”, reso possibile grazie ad un finanziamento di 28.000 euro (10.000 euro dell’Università degli Studi di Perugia, 10.000 euro della Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, 3.000 euro del Comune di Spoleto, 2.500 euro di WildUmbria e 2.500 euro dello Studio Naturalistico Hyla), è stato poi realizzato il primo allestimento temporaneo in via Aurelio Saffi in occasione di Fauna 2019, i cui materiali esposti sono stati in seguito trasferiti nei locali di Palazzo Collicola con alcuni pezzi fossili della “Collezione Toni” e gli animali tassidermizzati della “Collezione Ragni”.
Successivamente, con il finanziamento di 70.253,71 euro da parte del GAL – Valle Umbra e Sibillini (Programma di sviluppo rurale per l’Umbria 2014-2020 Piano di Azione Locale 2014-2020 “Due Valli: un territorio” Misura 19 – Sottomisura 19.2 – Azione 19.2.1.09 “Rinnovamento e Infrastrutture”) è stato realizzato il progetto del Museo delle Scienze e del Territorio (MUST) e la riqualificazione della sentieristica connessa alla via di Francesco e alle aree di pregio ambientale di Monteluco.
Nello specifico è stato possibile il recupero e la riqualificazione delle strutture del Laboratorio di Scienze della Terra del Comune di Spoleto, la realizzazione degli allestimenti espositivi innovativi e della nuova sezione di Scienze Naturali all’interno degli stessi locali di largo Ermini, funzionali alla sua trasformazione nel Museo Aumentato delle Scienze della Terra e del Territorio (MAST) e della segnaletica per raggiungere il museo e la rete sentieristica outdoor spoletina in connessione con quella regionale.
Il Comune di Spoleto per poter completare il progetto ha ulteriormente investito 22.816,44 euro e reso possibile l’apertura del Museo nella sua sede definitiva di largo Ermini nell’ambito del programma di Fauna 2023.