La vittima conviveva con la coppia ed era privata di cibo, igiene personale e cure mediche | Secondo il giudice vessazioni e botte subite avrebbero portato al decesso della donna, figlio e compagna condannati a 3 anni e 4 mesi di reclusione
Un 51enne di Città di Castello e la sua compagna, entrambi accusati di maltrattamenti nei confronti dell’anziana madre del primo, sono stati condannati a 3 anni e 4 mesi di reclusione.
Questo l’epilogo, deciso ieri (26 gennaio) dal giudice Piercarlo Frabotta, di una drammatica e triste storia fatta di botte e privazioni che, secondo l’accusa, avrebbero “provocato la morte” della 70enne, deceduta in ospedale nel 2018.
Negli atti della Procura si legge che questi comportamenti vessatori nei confronti della donna – privata spesso di cibo, igiene personale e cure mediche – avevano portato ad “una sindrome da immobilizzazione e stato di denutrizione, disidratazione, lesioni cutanee multiple e fratture ossee”. L’anziana avrebbe riportato addirittura la frattura del femore, dopo una caduta causata “dalle ripetute percosse”.
Un incubo consumatosi forse per anni tra le mura domestiche (la madre viveva con la coppia in un casolare nel Tifernate) che, secondo l’accusa, avrebbe dunque portato al decesso della donna. La coppia, difesa dall’avvocato Remo Rosadini (ottenuto il rito abbreviato con sconto di pena), è stata condannata anche al pagamento di una provvisionale di 20 mila euro euro a favore della parte civile (figlia e nipote della 70enne) e l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni.