Nel tardo pomeriggio un gruppo di una circa 15 persone si è ritrovata spontaneamente e senza autorizzazione, nella centrale Piazza Garibaldi
Primo novembre a due facce, quello vissuto nel pomeriggio di oggi a Spoleto. Se da una parte la Città del festival vedeva la coda del lungo ponte di Ognissanti con una vera e propria invasione colorata di turisti per le strade del centro, dall’altra si muoveva la manifestazione di protesta contro il 41 bis, il cosiddetto carcere duro, e l’ergastolo ostativo.
Ad organizzarlo un gruppo di anarchici al grido di “Alfredo Cospito fuori dal 41 bis”. Una denuncia che a Spoleto ritorna in modo ricorrente ormai da alcuni anni, come testimoniano le numerose scritte sui muri di vari palazzi nelle vie del centro (le prime nel 2017 sul palazzo del tribunale) e legata anche agli episodi di un anno fa legati all’inchiesta Sibilla. Cospito, attualmente recluso in regime di 41bis nel carcere di Sassari (come si legge nella locandina che annunciava la manifestazione) avrebbe iniziato uno sciopero della fame, da cui sono scaturite le dimostrazioni odierne.
Nella giornata di oggi – 1 novembre – sono stati due i momenti salienti di protesta. Il primo, quello annunciato e autorizzato, si è svolto a partire dalle 14:00 di fronte al carcere di massima sicurezza di Spoleto. Un presidio di circa una trentina di persone che hanno manifestato con striscioni appesi su una recinzione di fronte all’entrata della casa di reclusione, monitorati dal servizio di ordine pubblico predisposto dalla Questura di Perugia.
Nel tardo pomeriggio un gruppo di una circa 15 persone, vestite di nero e inneggiante la stessa protesta, si è ritrovata spontaneamente e senza autorizzazione, nella centrale Piazza Garibaldi. Appena partito, il corteo è stato fermato senza contatti e uso della forza dalle pattuglie interforze predisposte dalla Questura, guidata da Giuseppe Bellassai.
Il gruppo è stato fermato nella zona di Via del Tirassegno, dove sono ancora in corso i controlli di Polizia.