I porcini non avevano il previsto certificato dell'Usl per poter essere venduti e la normativa vieta lo smercio dei funghi sfusi lungo strada
La grande quantità di funghi, compresi i porcini, che si trovano in queste settimane nei boschi dell’Umbria e non solo aveva indotto due uomini a cercare di fare affari.
Le due persone, italiani ma con un’auto con targa rumena, avevano infatti messo in vendita circa 15 kg di “Boletus” – che è emerso poi essere in realtà di provenienza estera – lungo la strada. Sono però incappati in un controllo dei carabinieri, che li hanno multati ed hanno sequestrato i funghi, che saranno ora destinati ad enti benefici.
Il controllo è avvenuto lungo una delle principali vie di accesso ad Amelia.
I due avevano esposto i funghi porcini in cassette di legno nel bagagliaio dell’auto e li vendevano al prezzo di 10 euro al kg, con il costo indicato in un pezzo di cartone. La situazione non è passata inosservata ad una pattuglia del Nucleo Radiomobile Carabinieri della Compagnia di Amelia, che sono intervenuti insieme ai militari della Stazione Carabinieri Forestale di Amelia.
È stato appurato che i funghi porcini erano stati messi in vendita senza la prescritta certificazione dell’Asl competente per territorio, così come normato dalle leggi nazionali e regionali. Non solo: la vendita di funghi freschi allo stato sfuso nella forma itinerante è vietata dall’ordinanza del Ministero della Salute del 3 aprile 2002. Per questo i carabinieri forestali e territoriali hanno accompagnato i due uomini in caserma, contestando loro sanzioni per circa 500 euro.
I porcini, circa 15 kg, sono stati posti sotto sequestro. È stato poi richiesto l’intervento degli ispettori micologi dell’Usl Umbria 2, che hanno confermato che i funghi fossero tutti del genere Boletus e relativo gruppo, risultando idonei al consumo. Sono stati messi a disposizione dell’autorità competente e, una volta completato il relativo procedimento amministrativo, verranno destinati ad enti benefici.