Le parole del presidente del Perugia sul "sogno" del nuovo stadio e il progetto che coinvolge una cordata di imprenditori
Nuovo Curi, Massimiliano Santopadre un po’ svela e un po’ copre sul progetto per il rifacimento dello stadio. Nella conferenza stampa di presentazione d el nuovo allenatore, Silvio Baldini, il presidente dell’AC Perugia ha messo tra i suoi “sogni”, oltre a quello di portare “un giorno il Perugia in Serie A”, la realizzazione di “nuove infrastrutture” e un “nuovo stadio”. Salvo poi, di fronte alle domande dei giornalisti, anche alla luce del nuovo progetto che coinvolge una cordata di imprenditori, frenare: “Quando ci sarà qualcosa di concreto sarò il primo a dirvelo”. Per poi però – in questo gioco di accelerazioni e frenate – aggiungere subito dopo: “Stiamo lavorando anche per questo obiettivo”.
Un lavoro a tre. La cordata di imprenditori, pronta a investire nel progetto. Il Comune, proprietaria del terreno di gioco e interessata a realizzare, all’interno del nuovo impianto, la sede della polizia municipale. E naturalmente c’è il Perugia Calcio, a questo punto il perno intorno al quale dove ruotare l’operazione, che dovrebbe anche servire a dare nuove risorse anche alla società.
La bozza del progetto del nuovo stadio, secondo quanto scrive Alessandro Antonini sul Corriere dell’Umbria, sarebbe stata affidata allo studio GAU Arena, specializzato nella realizzazione di impianti sportivi (ha firmato anche lo Juventus Stadium).
Dal punto di vista commerciale, per rientrare dell’investimento privato fatto (intorno ai 60 milioni di euro) si propone la realizzazione di un grande spazio commerciale per l’abbigliamento sportivo, un ristorante e un hotel. Aree ricavate nelle tribune che in tutto dovrebbero ospitare 18mila spettatori, secondo la filosofia che, con l’ingresso massiccio delle tv nel mondo del calcio, preferisce impianti con una capienza più limitata, ma comodi e tali da poter essere utilizzati non soltanto in occasione delle partite.
Un intervento che prevede l’utilizzo dello stesso rettangolo di gioco, con la demolizione dell’attuale impianto. Costringendo quindi il Perugia a giocare altrove durante la realizzazione dei lavori.