La decisione della Regione: confermata l'apertura, ma sulla base della sospensiva accolta dal Tar agli ambientalisti si riducono ancora di più le specie cacciabili
A caccia in Umbria il 18 settembre, ma solo per colombaccio, merlo e corvidi, da appostamento. Questo l’esito dell’incontro tra la Regione (presente l’assessore Morroni con due tecnici) e le associazioni venatorie, alla luce della sospensiva a molte specie che il Tar ha accolto alle associazioni venatorie, in attesa del giudizio di merito fissato per il 4 ottobre. Sospensiva che però, a seguito del ricorso della Regione, sarà discussa il 20 settembre.
Caccia, approvate le modifiche al Calendario venatorio
Il Club del colombaccio boccia l’apertura:
“Così troppa pressione su una sola specie”
Fino ad allora, dunque, si potrà cacciare solo le specie non oggetto del ricorso degli ambientalisti. Con lo stop per le specie quaglia, beccaccia, alzavola, marzaiola, germano reale, beccaccino, canapiglia, codone, fischione, folaga, frullino, gallinella d’acqua, mestolone, porciglione, tordo bottaccio, tordo sassello, cesena, fagiano e starna, nonché per la piccola selvaggina.
Il nodo “piccola selvaggina”
Specie a cui – ed è questa la novità emersa nella nell’incontro di questa mattina – si devono aggiungere lepre, coniglio selvatico e volpe, che rientrerebbero proprio nella dicitura “piccola selvaggina” indicata nel decreto del presidente del Tar. Che accoglie, senza ulteriori specificazioni, quella utilizzata nel ricorso degli ambientalisti, a sua volta mutuata dal parere con cui Ispra indicava al 1° ottobre la data generale per l’apertura della caccia.
La Regione, alla luce di questo, ha predisposto un atto che conferma al 18 settembre l’avvio della stagione venatoria, almeno sino al pronunciamento del Tar del 20 settembre. Il rischio, nel caso in cui fosse stato dato il via libera a tutte le specie non espressamente indicate dal Tar, era che poi, la tutela della lepre (che l’Ispra chiede di non cacciare fino al 1° ottobre) avrebbe potuto portare a un nuovo provvedimento del Tribunale amministrativo, con lo stop all’intero Calendario venatorio. Contro questa scelta si è espressa solo Anuu Migratoristi, che aveva chiesto di attendere il pronunciamento del Tar del 20 settembre e poi decidere di conseguenza, ritenendo sbagliato concentrare la pressione in apertura sulla sola specie del colombaccio.
Il prelievo di colombaccio, merlo e corvidi sarà possibile solo da appostamento.
Boschi (Anuu): “Ecco perché siamo contrari
a questa modifica del Calendario venatorio”
Le ipotesi per l’apertura generale
A questo punto, l’apertura generale potrebbe slittare in Umbria a domenica 25 settembre, nel caso in cui il Tar, nell’udienza del 20, tolga il blocco almeno ad alcune specie. Qualcuno avrebbe voluto andare a caccia già dal mercoledì, ma la richiesta più gettonata è stata quella di accogliere la domenica.
Nel caso invece in cui il Tar dovesse confermare, il giorno 20, lo s top cautelativo per tutte le specie indicate, occorrerebbe attendere il giudizio di merito del 4 ottobre, salvo ulteriori controricorsi, che potrebbero far spostare l’apertura generalizzata a dopo il 1° ottobre.
La Regione ha già fissato per il giorno 21 settembre un incontro con le associazioni venatorie per le determinazioni da assumere.