Terni risorge nell'ultimo anno. Aumenta il lavoro e i turisti, anche stranieri. La città offre segnali positivi su tutti i fronti
Pubblicato oggi, 7 settembre, il Rapporto Statistico “Indicatori dell’economia ternana” realizzato dall’Osservatorio provinciale istituito in Prefettura ed al quale hanno partecipato Istat, ARPAL Umbria, Camera di Commercio dell’Umbria, I.N.P.S. e Ispettorato Territoriale del Lavoro Terni-Rieti, con il contributo informativo della Banca d’Italia. La pubblicazione – aggiornata al 31 dicembre 2021 – mette in relazione i dati statistici ufficiali forniti da diversi enti ed amministrazioni operanti sul territorio e si propone di fornire agli enti pubblici ed agli operatori economici una documentata chiave di lettura dell’andamento dell’economia ternana. I principali indicatori presi in esame nella pubblicazione riguardano la vitalità delle imprese, il commercio con l’estero, le dinamiche occupazionali e creditizie, gli ammortizzatori sociali e il turismo.
Segnali di ripresa a Terni
Durante il secondo semestre del 2021, con il progressivo rallentamento delle restrizioni adottate per contenere l’ondata pandemica di Covid-19, l’economia ternana ha mostrato segnali di recupero in quasi tutti gli ambiti analizzati: imprese, esportazioni, mercato del lavoro e turismo.
Negli ultimi due trimestri del 2021 si assiste a una crescita tendenziale del numero delle imprese attive iscritte nei registri camerali, con un ritmo superiore rispetto a quella dell’anno precedente, e che coinvolge soprattutto il settore terziario.
Occupazione e lavoro
Nel corso del 2021 gli occupati sono aumentati e quelli in cerca di occupazione sono diminuiti determinando una stabilità complessiva della partecipazione al mercato del lavoro e una sostanziale diminuzione degli inattivi. Il divario di genere nella partecipazione al mercato del lavoro è ancora elevato, la crescita delle forze di lavoro infatti riguarda solo la popolazione maschile.
Nel secondo semestre 2021 diminuiscono i trattamenti di cassa integrazione guadagni nelle due forme di prestazione, ordinaria e in deroga, previste per la gestione delle crisi aziendali dovute alla pandemia da Covid-19. Tali interventi sommati a quelli realizzati nel primo semestre portano a circa 4,7 milioni le ore autorizzate nel complesso dell’anno (contro 7,9 del 2020).
Le imprese a Terni
Nella provincia di Terni, nel terzo e quarto trimestre del 2021, il numero delle imprese attive iscritte nei registri camerali è pari, rispettivamente, a 18.925 e 18.940 unità. Rispetto agli stessi periodi del 2020, il numero delle imprese è aumentato, rispettivamente, di 217 e 182 unità (pari all’ 1,2 per cento e all’ 1,0 per cento in ciascuno dei due periodi. La consistenza delle imprese cresce in maniera costante durante tutto il 2021 con un ritmo superiore rispetto a quello dell’anno precedente.
Negli ultimi due trimestri del 2021 prosegue la ripresa del settore delle costruzioni (+3,5 per cento nel terzo trimestre e +3,6 per cento nel quarto). Nel settore dei servizi, crescono le imprese che operano nelle attività di informazione e comunicazione (+3,6 per cento e +5,5 per cento) e negli altri servizi, orientati a famiglie e imprese: le attività immobiliari (+4,1 per cento e +3,8 per cento), finanziarie e assicurative (+2,1 per cento e +1,0 per cento). L’espansione è ancora più accentuata nel caso delle attività di sanità e assistenza sociale (+5,4 per cento e +3,1 per cento), attività di istruzione (+5,1 per cento e +3,0 per cento) e attività di intrattenimento, sportive e artistiche (+6,9 per cento e +9,4 per cento). I principali settori dove si registra una contrazione del numero di imprese sono quello dell’estrazione (-16,7 per cento in entrambi i trimestri) e quello delle forniture di acque, reti fognarie e gestione rifiuti (-2,3 per cento e -4,7 per cento).
Con riferimento alla forma giuridica delle imprese, nel terzo e quarto trimestre si segnala – in linea con l’andamento già riscontrato nei trimestri precedenti – un aumento tendenziale delle società di capitale (+4,3 per cento e +4,0 per cento) e una contrazione delle società di persone (-1,6 per cento e -1,7 per cento).
Lavoro a Terni
Secondo la rilevazione Istat sulle forze di lavoro, nel 2021 il numero di occupati residenti nella provincia di Terni è pari a 84 mila unità e segna una crescita dell’1,2 per cento rispetto al 2020. Il numero di persone in cerca di occupazione ammonta a 6 mila unità e diminuisce del 14,3 per cento rispetto al 2020 (Tavola 2.1). Tali andamenti comportano una stabilità complessiva della partecipazione al mercato del lavoro (0.0 per cento delle forze di lavoro) e una diminuzione degli inattivi (-56,5 per cento). La crescita delle forze di lavoro, con il passaggio dalla condizione di inattivi a quella di occupati, riguarda maggiormente la popolazione maschile.
Costruzioni e industria volano
Tra il 2020 e il 2021 gli occupati aumentano nelle costruzioni (+33,3 per cento) e nell’industria (+20,0 per cento), nel commercio, alberghi e ristoranti (+5,9 per cento). Diminuiscono solo nell’agricoltura (-60,0 per cento). Nel 2021 il tasso di occupazione della popolazione in età da lavoro (tra 15 e 64 anni) è pari al 68,7 per cento (+2,4 punti percentuali rispetto al 2020); Il tasso di disoccupazione è pari al 7,6 per cento, contro il 7,2 per cento del 2020. Per la componente femminile si riduce il tasso di occupazione di 1,3 punti percentuali e aumenta il tasso di inattività di 0,7 punti.
Reddito di cittadinanza
Il Reddito di Cittadinanza (RdC), un sostegno economico a integrazione dei redditi
familiari finalizzato al contrasto alla povertà e al reinserimento lavorativo e sociale. Il beneficio assume la denominazione di Pensione di Cittadinanza (PdC) se il nucleo familiare è composto esclusivamente da uno o più componenti di età pari. Fonte: Inps, Osservatori statistici
Nuclei e componenti dei nuclei che hanno percepito almeno una mensilità di Reddito o Pensione di Cittadinanza nell’anno di riferimento – Provincia di Terni – Anno 2021 o superiore a 67 anni.
Nel corso del 2021, nella provincia di Terni, i nuclei percettori sono 5.249 costituiti da 9.581 componenti (pari a 42,5 percettori ogni 1.000 residenti). L’88,0 per cento dei nuclei, composti dal 93,1 per cento dei percettori, usufruisce del Reddito di Cittadinanza; il restante 12,0 per cento dei nuclei e 6,9 per cento dei componenti percepisce la pensione di cittadinanza (tavola 2.6). Gli importi medi delle due misure sono pari, rispettivamente, a 541,85 euro e 269,81 euro.
Il turismo a Terni
Nel secondo semestre del 2021, secondo i dati che la Regione Umbria raccoglie
nell’ambito della rilevazione Istat sul movimento dei clienti negli esercizi ricettivi
(vedi guida alla lettura), gli arrivi e le presenze nelle strutture ricettive della provincia
sono aumentati, rispettivamente, del 46,1 per cento e del 44,0 per cento rispetto
allo stesso periodo del 2020. Alla crescita della domanda turistica contribuisce
principalmente l’andamento del movimento dei clienti stranieri che ha visto risalire
gli arrivi del 112,1 per cento e le presenze del 96,1 per cento. Anche gli arrivi e le
presenze degli italiani sono in crescita, rispettivamente +38,0 per cento e +33,4
per cento (Tavola 4.1). Nel complesso dell’anno l’incremento del movimento dei
clienti è più contenuto (+39,9 per cento gli arrivi e +42,3 per cento le presenze).
Nel territorio orvietano l’andamento positivo del flusso turistico e più accentuato
rispetto al resto della regione.
L’andamento positivo degli arrivi negli esercizi ricettivi registrato nei due semestri
del 2021 mostra un completo recupero dei clienti italiani e stranieri rispetto alla
forte flessione del primo semestre 2020 e raggiunge livelli mai toccati prima nel
periodo considerato