Preadottata l'integrazione al Calendario venatorio, il nodo dell'aggiornamento in tempo reale del carniere | Niente quaglia
A caccia alla tortora, il primo settembre, in Umbria, ma solo dove prende il cellulare. E’ quello che si prospetta dopo la comunicazione fatta dall’assessore Morroni ai responsabili delle associazioni venatorie umbre, che erano state convocate dalla Regione per venerdì mattina.
Ecco come funziona la app obbligatoria per la preapertura
Morroni ha comunicato la volontà della Regione di ripristinare la preapertura con la caccia alla tortora per il 1° settembre. Con un limite al carniere di 2971 esemplari, la metà della media delle tortore uccide negli ultimi cinque anni in cui sono stati vagliati i dati riportati sui tesserini venatori (2014-18) Aspetto, questo, contestato dalle associazioni venatorie, che chiedevano che la stima fosse fatta sugli animali in transito e non su quelli uccisi e riportati nei tesserini (numero evidentemente in difetto).
L’altro nodo è quello relativo alla app su cui i cacciatori, oltre al tradizionale tesserino cartaceo, dovranno indicare in tempo reale il numero delle tortore abbattute. La conseguenza è che non si potrà andare a caccia di tortore in luoghi dove non c’è campo per il cellulare e quindi non possono essere immediatamente registrati i capi abbattuti tramite l’apposita app. L’applicazione web, progettata allo scopo dalla società in house della Regione “PuntoZero”, invierà infatti sul cellulare un alert al raggiungimento degli abbattimenti consentiti e il successivo stop all’attività.
Le associazioni venatorie hanno provato a ribadire la necessità di consentire la caccia in libertà e piena dignità per tutti i cacciatori in ogni parte dell’Umbria. Mai tecnici della Regione hanno spiegato che, in base alla normativa nazionale, non si può derogare al conteggio in tempo reale.
A quel punto, pur di non perdere una giornata di caccia, riscontrando tuttavia criticità nel modo in cui gli uffici regionali hanno gestito la tematica tortora e Calendario venatorio, le associazioni venatorie hanno preso atto della volontà della Regione di reintrodurre la preapertura.
Che però non riguarderà la quaglia, come avevano richiesto le associazioni venatorie. Per la Regione, non ci sarebbero i tempi tecnici.