Il 20enne era stato accerchiato da 30 ragazzi a Promano e aveva riportato la frattura di naso e mandibola, a casa dei 9 indagati coetanei trovato di tutto | Gli investigatori "Una chiamata a raccolta dai social network per 'dare una lezione' al ragazzo"
La Polizia del commissariato di Città di Castello, nella giornata di ieri (26 luglio) ha dato esecuzione a 9 decreti di perquisizione a carico di altrettanti giovanissimi – tre 18enni, un 21enne e cinque 19enni -, che lo scorso 9 luglio si erano resi protagonisti di una violenta aggressione ai danni di tre coetanei alla sagra paesana di Promano.
Tutto era iniziato sulla pista da ballo, quando un 18enne, senza un apparente motivo, ha colpito con una testata un altro ragazzo classe 2002. Dopo il primo scontro la vittima era stata accompagnata da un conoscente nell’area del parcheggio, dove però si è consumata un’altra più grave aggressione. Il 20enne, infatti, dopo essere stato accerchiato da un gruppo di circa 30 ragazzi, è stato violentemente percosso dagli indagati con pugni e calci al volto e al corpo, che gli avevano provocato anche la frattura di naso e mandibola.
Gli amici del 20enne erano poi intervenuti in suo soccorso riuscendo, non senza difficoltà (uno di loro è stato anche minacciato con un coltello), a sottrarlo dalla violenza del gruppo e portarlo via, evitando peggiori conseguenze per la sua incolumità. Dagli accertamenti degli investigatori è emerso, di fatto, che si era trattata di “una vera e propria spedizione punitiva“: il 18enne, infatti, dopo aver percosso la vittima sulla pista da ballo, aveva chiamato a raccolta nel parcheggio, mediante i social network, altri coetanei “per dare una lezione alla vittima”.
La pericolosità di 9 ragazzi – già noti alle forze dell’ordine – la gravità dei fatti e il sospetto che potessero nascondere alcune armi, è stato il presupposto che ha indotto la Procura di Perugia ad emettere 9 decreti di perquisizione, che hanno permesso di rinvenire e sequestrare, nelle abitazioni dei giovani indagati, 12 coltelli (tra cui quello utilizzato la sera dell’aggressione per minacciare uno dei soccorritori del 20enne), un grosso pugnale, un tirapugni in metallo, due “Grinder” e un bilancino di precisione.
Nell’abitazione del 18enne – indagato per aver dato inizio all’aggressione – è stato rinvenuto anche un involucro di hashish, sequestrata dagli agenti di Polizia. Sono in corso ulteriori indagini finalizzate anche a ricostruire i fatti avvenuti lo scorso 9 luglio e a risalire ai motivi che hanno originato il pestaggio.