Sabato 20 marzo l'Arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, incontrerà, per la prima volta in maniera ufficiale, l'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme della Luogotenenza per l'Italia Centrale e la Sardegna, Sezione Umbria. L'appuntamento è alle ore 9.30 presso il complesso di S. Ponziano a Spoleto.
L'Arcivescovo terrà una meditazione quaresimale ai Cavalieri e alle Dame, guidati nella “Sezione Umbria” dal comm. dott. Alberto Pasqualoni. Seguirà la celebrazione della messa nella chiesa di S. Ponziano, una riunione e le riflessioni conclusive. La mattinata terminerà con una agape fraterna. Lo scorso 30 gennaio c'era stato l'incontro con l'Arcivescovo Metropolita di Perugia-Città della Pieve mons. Gualtiero Bassetti. La “Sezione Umbria” dell'Ordine conta 264 membri in varie città della Regione, tra cui Spoleto. Sono così suddivisi: 196 Cavalieri, 32 Dame, 36 Ecclesiastici.
L'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme (OESSG) è un ordine cavalleresco cattolico ed un'associazione pubblica di fedeli della religione cattolica, eretta dalla Sede apostolica, dalla quale direttamente dipende ed avente personalità giuridica canonica e civile. Il gran maestro dell'ordine è il cardinale John Patrick Foley (dal 2007). Il Priore della “Sezione Umbria” è il Vescovo di Gubbio, mons. Mario Ceccobelli. L'Ordine equestre del Santo Sepolcro risale per citazione al 1050. Trae le sue origini dall'Ordine dei canonici del Santo Sepolcro (di cui esiste ancora il ramo femminile). É stato costituito da Goffredo di Buglione dopo la conquista di Gerusalemme, nell'ambito della prima crociata (indetta nel 1095 da Papa Urbano II) ed è considerato dagli storici il più antico ordine assistenziale, caritativo, equestre e religioso dell'era cristiana ancora attivo.
«Entrare nell'Ordine del Santo Sepolcro – afferma il Preside della Sezione Umbria Alberto Pasqualoni – comporta l'impegno a partecipare alle attività spirituali e religiose organizzate dalle Delegazioni, Sezioni e Luogotenenza, oltre ad assumersi l'impegno di contribuire, nei limiti delle proprie possibilità, alle iniziative promosse dal Gran Magistero dell'Ordine e contemplate nello Statuto, al fine di sostenere ed aiutare le opere e le istituzioni culturali, caritative e sociali della Chiesa cattolica in Terra Santa, in modo particolare quelle del Patriarcato Latino di Gerusalemme, con il quale il nostro Ordine mantiene legami tradizionali molto significativi».
