Il contributo dato dai giocatori del Perugia, società neopromossa che ha lottato fino all'ultimo per la Serie A
Il rammarico al termine di una stagione, quella del ritorno in Serie B, che si è conclusa al 30′ minuto dei tempi supplementari del preliminare playoff già spiega quanto sia stato positivo il campionato del Perugia guidato da Massimiliano Alvini.
Una squadra allestita dal presidente Santopadre e dai direttori Giannitti e Comotto spendendo meno di quasi tutte le altre (il monte ingaggi del Perugia, con 6.4 milioni di euro, è superiore solo a quello del Cosenza e del Cittadella), che si è conquistata con merito l’accesso ai playoff, nonostante sia stata penalizzata da alcuni episodi arbitrali in diverse partite. E che sul piano del gioco non ha sfigurato di fronte a nessuna delle corazzate attrezzate per la A. Non perdendo mai con le due squadre promosse. Il Perugia ha infatti rifilato un 3-0 alla Cremonese e sfiorato il successo con il Lecce, pur giocando con un uomo in meno.
E anche in casa, dove i Grifoni hanno stentato di più, sono riusciti a trovare una certa continuità nel finale di stagione. Una stagione dove la sconfitta nel derby è stata più che bilanciata, sul piano delle soddisfazioni regalate ai tifosi, con il dominio regionale e soprattutto con l’accesso ai playoff.
Grifoni, i voti della stagione
Ecco i voti dei Grifoni utilizzati con continuità da Alvini, considerando anche i problemi fisici che hanno condizionato il rendimento di alcuni. Tutti sufficienti, per il contributo che comunque hanno dato alla squadra.
Chichizola 8: il portiere argentino si è rivelato una garanzia, dimostrando di essere uno degli estremi difensori più affidabili della categoria. Alcuni suoi interventi prodigiosi hanno tenuto a galla il Grifo nei momenti difficili. Pochi gli errori che per un portiere (Buffon lo insegna) capitano e sono quasi sempre irreparabili. La sua abilità con i piedi, poi, ha consentito ad Alvini di avere un ulteriore playmaker da cui far ripartire le azioni. GARANZIA
Sgarbi 7.5: il suo è stato un campionato in crescendo. In avvio era considerato l’anello un po’ più debole nella difesa del Grifo. Che invece si è dimostrata, partita dopo partita, granitica, trovando proprio a destra uno dei suoi punti di forza, soprattutto in marcatura. MATURATO
ROSI 7: una stagione segnata dagli infortuni per il soldato del Perugia, che però si è fatto trovare sempre pronto, dando il suo contributo pure in attacco con 3 reti. INOSSIDABILE
Angella 7: nella prima parte della stagione è stato un gigante, dominando gli avversari nella propria area. Poi ha commesso qualche indecisione, legata alle sue precarie condizioni fisiche, sino all’operazione che lo ha tenuto fuori nella parte conclusiva della stagione. CAPITAN CORAGGIO
Curado 7: è rimasto in panchina senza batter ciglio di fronte alle prestazioni super del suo capitano. E quando è stato il suo momento ha giocato senza farlo rimpiangere. I suoi due gol di testa hanno fruttato 4 punti pesantissimi al Grifo. GRANATIERE
Dell’Orco 8: sicuri in marcatura, elegante e prezioso nell’impostare con il suo mancino per far ripartire il Perugia. Partita dopo partita, con rarissime eccezioni, ha confermato le grandi aspettative che c’erano su di lui. SOLIDA ELEGANZA
Zanandrea 6.5: Poche occasioni per mettersi in mostra, anche se il suo piede mancino è servito spesso ad Alvini. Sempre generoso, è stato protagonista di alcuni episodi sfortunati. Nella gara di Cremona pregi e difetti di questo ragazzo, che ha ampi margini di crescita. ACERBO
Falzerano 6.5: un moto perpetuo sulla fascia sinistra, dirottato anche a destra all’occorrenza. Dopo l’amara retrocessione e il pronto riscatto in C, aveva voglia di contribuire al volo del Grifo. Tanto movimento spesso viene pagato in lucidità. MOTO PERPETUO
Ferrarini 7: il giovane di scuola Fiorentina si è dimostrato una valida soluzione alternativa nell’arco di Alvini, che spesso lo ha utilizzato, da titolare o in corsa. Riuscendo in alcuni casi a cambiare le sorti del match. Come con la zampata vincente contro il Monza. BRIO
Burrai 8: all’inizio non sembra ricambiare la fiducia di Alvini, che gli affida la guida del Grifo. Ma lui cresce partita dopo partita, scandendo con le giocate il ritmo dello spartito composto dal mister. Dal suo piede, poi, sono arrivati tanti palloni giusti per i granatieri del Grifo. METRONOMO
Segre 7.5: spesso fa un lavoro oscuro, non appariscente. Ma quando manca, in mezzo al campo, si sente. Per senso tattico ed esperienza. Se Burrai ha modo di manovrare, lo deve anche al suo guardaspalle. PREZIOSO
Ghion 6: in estate il Perugia lo aveva cercato a lungo, fino a portarlo a Pian di Massiano. L’equilibrio trovato da Alvini con altri uomini nella zona nevralgica del campo gli ha dato poco spazio, ma lui ha dato sempre il suo contributo. DISCIPLINATO
Kouan 7: croce e delizia del Perugia. Chiude il suo campionato (iniziato in un ruolo inusuale, per far fronte a una coperta corta) con cinque reti. Compresa quella che porta in vantaggio il Perugia nella sfida playoff. Ne sbaglia almeno il doppio, ma cosa gli si può rimproverare? Semmai la troppa irruenza, che lo porta a rimediare cartellini e a regalare punizioni agli avversari. CICLONE
Lisi 6.5: parte molto bene, dando un contributo di gamba e di esperienza. Poi si perde un po’ nel girone di ritorno, anche per stanchezza. Chiude con 3 reti all’attivo, con la perla della punizione di Ascoli. COMBATTENTE
Beghetto 7: arriva a gennaio nella città dove è nato e dove il padre, calcisticamente, ha fatto grandi cose. Con il suo mancino è l’alternativa che mancava sulla sinistra. E dal suo piede piovono infatti palloni interessanti nell’area degli avversari. SCIABOLATORE
D’Urso 6: è il trequartista di grande qualità arrivato a gennaio per dare ad Alvini un’alternativa al consueto schema che però il tecnico ritiene più affidabile. Qualche volta il suo ingresso riesce a sorprendere gli avversari, a volte no. DA RIVEDERE
Santoro 6.5: cresciuto partita dopo partita, fino a conquistarsi definitivamente la fiducia del mister. Dovrebbe osare di più a ridosso dell’area avversaria. La via del gol l’avrebbe anche trovata, a Brescia, nella gara più importante, ma il fischio “d’anticipo” di Forneau gli ricaccia in gola l’urlo. DILIGENTE
Matos 6: Giannitti crede nel brasiliano al punto da acquistarlo. Arriva con una condizione fisica precaria e prosegue il suo campionato tra camomilla e fiammate improvvise, come nel gol che a Brescia illude i biancorossi. Eppure l’impressione è che, se sta bene in B può fare la differenza, specialmente in certe partite. INTERMITTENTE
De Luca 6.5: Chiude la sua stagione a Perugia con 10 reti, di cui 4 dal dischetto. Dove però fallisce il penalty nel derby, all’andata. Per il gioco di Alvini si dimostra imprescindibile e questo lo si sapeva. Si sapeva anche, al suo arrivo, che tanto gioco per i compagni non gli consentisse di vedere tanto la porta. Nella prima parte del campionato smentisce tutti, con ottime giocate anche da finalizzatore, poi perde la via del gol, pur lottando sempre con generosità. COLONNA
Carretta 6: una stagione condizionata da un grave infortunio. Anche se l’impressione è che per una squadra con ambizioni gli manchi qualcosa, almeno in fase realizzativa. GENEROSO
Olivieri 7: arrivato a gennaio senza grandi aspettative, dopo i mesi bui di Lecce. Invece in metà stagione mette a segno 5 reti, offrendo anche tanta profondità al gioco del Perugia. Maglia che indosserà almeno per un altro anno. LOTTATORE
Alvini 9: arriva a Perugia con umiltà, ribadendo l’orgoglio di allenare il Grifo. E dimostra che non sono parole di circostanza. Il suo Perugia ha sempre cercato di imporre il proprio gioco. In trasferta ci è riuscito praticamente sempre, ad eccezione di Como e Terni. In casa all’inizio ha stentato, trovando poi una certa continuità nel finale di stagione. Poche volte ha sbagliato formazione e quando è accaduto è riuscito spesso ad aggiustare la squadra in corsa. MISTER E UOMO VERO
Ac Perugia 9: dopo l’incredibile retrocessione di due anni fa e l’immediato ritorno in B, il Perugia si è presentato ai nastri di partenza con un budget ridotto, ma con tante idee. Che alla fine si sono dimostrate quasi tutte giuste, grazie anche al fiuto di Giannitti. Merito alla società che è rimasta umile, anche quando l’obiettivo è passato dalla salvezza ai playoff per giocarsi la Serie A. La borsa più pesante a disposizione di altri club, sul piano tecnico, non si è visto. Ma se poi si guarda ad alcune scelte arbitrali…