Fioramonti: "Centro reclutamento nella scuola di polizia porterebbe un importante indotto di migliaia di presenze a Spoleto"
“L’ipotesi di un ampliamento delle funzioni della Scuola di Polizia di Spoleto è da sempre una rivendicazione del nostro sindacato, ma serve un progetto organico e non si può ragionare per slogan“. E’ quanto osserva il segretario del sindacato Mosap, Roberto Fioramonti, intervenendo sull’ipotesi di portare nell’Istituto per sovrintendenti il cosiddetto Centro concorsi nazionale della polizia.
Secondo Fioramonti, “occorre creare un complesso polifunzionale, portando all’interno anche il Commissariato, oltre a un centro reclutamento, che i non addetti ai lavori chiamano centro concorsi, che potrebbe determinare un importante indotto di migliaia di presenze a Spoleto“.
Scuola di polizia, manca il personale
“Contestualmente, però, – osserva il segretario del Mosap – chi ha responsabilità politiche e di governo, a qualsiasi livello, negli ultimi 10 anni ha permesso un lento, ma inesorabile depauperamento degli Istituti di Istruzione dove il personale, come a Spoleto, è sempre più anziano e sotto organico. Attualmente la Scuola conta su 65 poliziotti effettivamente in servizio nel quadro permanente. Nel 2022 ci saranno 4 pensionamenti, nel 2023 5 pensionamenti per arrivare a 10 pensionamenti nel 2024. Il piano ministeriale di rinforzo ha previsto per il biennio 2021/2022 appena 2 unità di personale che tra l’altro arriveranno solo a giugno. Non si possono fare le nozze coi fichi secchi: un centro reclutamento ha necessità di un congruo numero di uomini, altrimenti sarà impossibile gestirlo“.
Previste assunzioni ma non nelle scuole
“C’è un paradosso tutto italiano: sono previste 10.000 assunzioni in Polizia nei prossimi anni, ma non si è pensato, ad oggi, a un potenziamento delle Scuole che devono formare questo nuovo personale. Io lo chiamerei il “paradosso della formazione”. Quindi, concludendo, sì al centro reclutamento per la Scuola di polizia di Spoleto e soprattutto sì a una struttura polifunzionale, ma solo a condizione di un contestuale, reale ed efficace piano di potenziamento degli operatori in forza al quadro permanente. In tal senso – conclude Fioramonti – abbiamo già fatto i nostri passi nei confronti del Dipartimento della pubblica sicurezza a Roma e aspettiamo risposte concrete.