Venerdì si attiva il piano da 197 posti letto in 4 strutture: ospedali Covid solo nello scenario peggiore | Scuole, niente più quarantena automatica
Riorganizzazione degli ospedali, l’Umbria passa allo Scenario 4 del piano pandemico. Con mandato al commissario D’Angelo, in caso di aggravamento della situazione, di passare allo Scenario 5.
Il piano pandemico, con la riorganizzazione della rete ospedaliera, è stato illustrato dalla presidente Tesei ai segretari umbri di Cgil, Cisl e Uil, nel corso di un confronto sulla situazione sanitaria.
Covid, così i contagi nei Comuni
In Umbria oltre 17mila positivi
Pur partendo dalla situazione attuale, che vede a oggi l’Umbria come quinta regione in Italia con più posti letto covid liberi negli ospedali, è stato annunciato che venerdì sarà adottata una delibera dalla Giunta, in riferimento al Piano pandemico, che prevede l’avvio dello “Scenario 4” e dà mandato al Commissario Covid di passare al “5” se ve ne fosse la necessità.
Lo Scenario 4: subito 197 posti Covid in 4 ospedali
Con lo Scenario 4 si attivano 197 posti Covid negli ospedali già coinvolti (Perugia, Terni, Foligno e Città di Castello). Attualmente i ricoverati sono130.
Lo Scenario 5 riguarderebbe, se ve ne fosse bisogno, un ampliamento di posti letto e l’utilizzo parziale di ulteriori strutture. Il tutto, in maniera progressiva e graduale a seconda delle necessità e in maniera paritetica territorialmente, senza l’individuazione di Covid hospital.
Il Piano emergenziale, nella sua massima espansione ad oggi non necessaria, può arrivare a ospitare 700 pazienti Covid in area medica e 200 nelle terapie intensive.
Il nodo personale
I rappresentanti sindacali hanno evidenziato le criticità legate alla carenza di personale. Per affrontare la pandemia, ma anche per gli altri servizi socio-sanitari. Del resto, al di là dell’attività dei posti letto, proprio la dislocazione di personale ha già portato alla riduzione di alcuni servizi in altre strutture sanitarie che non ospitano pazienti Covid.
“Non è possibile che, a quasi due anni dall’inizio della pandemia – hanno osservato i rappresentanti sindacali – la sanità dell’Umbria si trovi ancora una volta in affanno e in emergenza, con il personale costretto a farsi carico di tutte le carenze organizzative e di organico che non sono state ancora risolte”. I tre segretari hanno quindi esternato tutta “l’indignazione delle cittadine e dei cittadini umbri, costretti alle interminabili file per i tamponi di questi giorni”, file che “non solo hanno creato forti disagi alle famiglie coinvolte, ma hanno ostacolato il tracciamento e favorito ancora una volta la sanità privata”.
La presidente Tesei e l’assessore alla Sanità Luca Coletto si sono confrontati con Vicenzo Sgalla (Cgil), Angelo Manzotti (Cisl) e Maurizio Molinari Uil) anche su altri temi dell’emergenza Covid.
Tamponi e tracciamento, in campo anche Prociv ed Esercito
L’aumento repentino dei contagi, dovuti alla variante Omicron, ha creato difficoltà nel tracciamento. Per il quale entreranno ora in campo anche i Comuni attraverso la Protezione civile. La Regione sta attivando in queste ore, in collaborazione con i singoli Comuni e i rispettivi Centri operativi comunali (Coc), ANCI Umbria e la Consulta regionale del Volontariato, un ulteriore supporto tramite propri dipendenti, afferenti al Servizio regionale protezione civile, e ulteriori volontari di protezione civile. Ciò consentirà un significativo incremento dell’attività di tracciamento.
Giovedì pomeriggio si è svolta per questo una riunione del Centro operativo regionale (Cor), coordinata dal direttore regionale competente per la protezione civile, Stefano Nodessi Proietti, presente anche l’assessore regionale, Enrico Melasecche, il commissario all’emergenza coronavirus, Massimo D’Angelo, il direttore regionale alla sanità, Massimo Braganti, il presidente dell’ANCI Umbria, Michele Toniaccini, rappresentanti della Consulta regionale dei volontari di Protezione civile, e la maggior parte dei sindaci umbri.
E’ in dirittura d’arrivo un accordo con l’Esercito Italiano, come richiesto anche dagli stessi sindacati, per incrementare i punti dove possibile fare i tamponi. Il commissario D’Angelo ha avuto contatti con il colonnello Marchi della Difesa, e di aver fatto una specifica istanza per la realizzazione di 4 “drive-in” sul territorio regionale con personale militare per la somministrazione dei test antigienici, ciò al fine di poter ridurre il periodo di quarantena per i soggetti interessati.
E’ stato tuttavia evidenziato come in Umbria venga tamponato ogni giorno circa il 3% della popolazione regionale, contro lo 0,5% della media nazionale”.
Vaccini, terza dose per il 62% degli umbri
In merito ai vaccini, è stato sottolineato che l’Umbria, come riportato dalla fondazione Gimbe, è tra le regioni migliori per popolazione vaccinata e per quantità di terze dosi (coperta con il booster il 62,1% della popolazione regionale contro la media italiana del 58,9%), dimostrando una elevata capacità vaccinatoria, incrementata anche dall’orario prolungato sino alle ore 24 in 4 hub vaccinali.
Scuole, marcia indietro sulle quarantene
La Regione fa marcia indietro sulle quarantene a scuola. Annullata quella automatica di 14 giorni in caso di un positivo in classe, annunciata dalle Asl ai dirigenti scolastici il 24 dicembre e già applicata, secondo le comunicazioni già ricevute dalle famiglie.
Anche a scuola, dunque, varranno le stesse regole, nazionali e regionali, del resto della popolazione.
Proprio sulle scuole, la presidente Tesei, raccogliendo la richiesta in tal senso dei rappresentanti sindacali, ha anticipato che a breve vi sarà la possibilità di effettuare in farmacia tamponi gratuiti, pagati dalla Regione, per tutti gli studenti sino a 18 anni, in vista della riapertura degli Istituti.