Succede a Gubbio, nei pressi del canile di Ferratelle, l'uomo è stato portato in ospedale con bruciature e rigonfiamenti a schiena e coscia destra | Indagano i forestali
E’ stato colpito da alcuni pallini vaganti, sparati quasi sicuramente da un cacciatore un po’ troppo vicino alle case. E’ successo mercoledì scorso (29 settembre) a Gubbio, nei pressi del Canile di Ferratelle, dove un 80enne è stato subito portato all’ospedale di Branca con rigonfiamenti e bruciature su schiena e coscia destra.
Sul caso indagano i carabinieri forestali che, sul posto, hanno rinvenuto uno dei pallini e altri vecchi bossoli di cartucce (calibro 12, usati per la caccia alla lepre), a testimonianre come non sarebbe la prima volta che i cacciatori si avvicinano così tanto alle abitazioni.
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I colpi, secondo le prime risultanze, sarebbero infatti stati sparati da circa 60 metri dalla casa dell’80enne, una distanza ben inferiore ai 150 metri previsti dalla legge 157/92, che cita: “La caccia si può esercitate ad una distanza di 100 metri da case, fabbriche ed edifici adibiti a posti di lavoro. E’ inoltre vietato spararare in direzione degli stessi da distanza inferiore a 150 metri”.
Per ora non è ancora stato identificato nessun colpevole. Il cacciatore, da quanto emerge, si sarebbe dato alla fuga non appena sentite le urla della moglie, spaventata per il ferimento del marito. Per fortuna quella che poteva anche trasformarsi in tragedia, alla fine si è risolta solo con qualche graffio. Anche se per chi ha premuto il grilletto si prospettano – come minimo – denuncia, sanzione amministrativa e ritiro dell’arma.