Per il giudice strumenti di tortura e feticci ritrovati dai carabinieri nel "garage degli orrori" sono la prova che altri animali sono stati uccisi
In quel garage di San Sisto altri gatti sono stati torturati e scuoiati. Questa volta il giudice ha usato la mano pesante contro il 27enne di San Sisto ormai tristemente noto come “il torturatore di gatti”.
Nel secondo procedimento a suo carico per altre sevizie ad animali il giovane è stato infatti condannato in primo grado a 15 mesi di reclusione. Dovrà inoltre pagare mille euro di risarcimento alle parti civili.
Il 27enne era stato già condannato con sentenza definitiva (dopo l’assoluzione in primo grado e la condanna in appello a 4 mesi, poi confermata in Cassazione) per aver fatto ritrovare nel 2014 un gatto scuoiato nei pressi di una scuola di Castel del Piano.
Il “garage degli orrori”
Indagando su quel macabro episodio i carabinieri trovarono nel suo garage strumenti dell’orrore e agghiaccianti feticci: resti di animali e quattro maschere in pelle costruite utilizzando pelle di gatti uccisi. E poi coltelli, uncini e una ghigliottina.
Ritrovamenti che erano stati segnalati alla Procura e da cui è partito il nuovo processo. Per il giudice è evidente che in quel “garage degli orrori” sono stati seviziati e uccisi altri gatti.
Una vicenda appresa con sgomento dalle associazioni animaliste (la Lav Perugia è stata sempre in prima linea anche durante il primo processo) e le tante persone amanti dei gatti.
(foto generica d’archivio)