Indice RT a 3,75 sopra la media nazionale
Variante con diffusione rapidissima e soprattutto tra i giovani e giovanissimi. L’Umbria, come il resto d’Italia fa i conti con la ‘variante delta’ del Covid-19 e si prepara ad arginare una situazione che potrebbe peggiorare. Per farlo, e per arrivare a mettere in sicurezza la popolazione, sono state richieste altre 15mila dosi di vaccino, che in aggiunta alle 7mila già previste, andranno ad aumentare le scorte. Così la data segnata sul calendario per la ‘sicurezza’ della popolazione è quella del 31 agosto.
Questi i dati emersi dal consueto appuntamento informativo sull’emergenza sanitaria da Coronavirus, alla presenza dell’assessore regionale Luca Coletto, del direttore Massimo Braganti e del commissario Covid Massimo D’Angelo e Marco Cristofori e Carla Bietta, del nucleo epidemiologico.
I numeri dell’emergenza Covid in Umbria
Quanto ai numeri: i giovani sono i più colpiti, ma il tasso di ospedalizzazione resta basso. Al momento una persona è in terapia intensiva e 10 i ricoverati, “ma siamo al di sotto dei presunti parametri che il Governo dovrebbe indicare in giornata”, ha detto Coletto. Quanto alle vaccinazioni: “Il Sole 24 Ore, che viene spesso usato contro di noi, ci dice che siamo primi per vaccinazioni ai 90enni, secondi nelle fasce 80 – 89 e 60-69. Questo significa che l’Umbria ha osservato in maniera attenta i protocolli di vaccinazione, mettendo in sicurezza fragili, disabili e caregiver. Ora serve accelerare sui 20-29enni. Il 25 per cento non ha fatto la preadesione, quindi serviranno campagne ad hoc”. Massima apertura anche “ai Vaccin Day e a tutte le iniziative che serviranno per accelerare“.
L’indice RT
Quanto ai numeri, l’RT dell’Umbria è al 3,75 per cento, sopra la media italiana del 2,15. L’incidenza settimanale risulta triplicata con un aumento diffuso su tutto il territorio. L’età media di diffusione è 25 anni per i maschi 2 23 per le femmine, l’età più frequente 16 anni per le femmine e 18 per i maschi. Bassa la sintomatologia. Bassa la positività dei 60-69enni grazie ai vaccini.
Altro tema non secondario il tracciamento: difficile ricostruire i contatti e nel comunicarli vengono riscontrate resistenze.
Le vaccinazioni, poche preadesioni tra i giovanissimi
Quanto alle vaccinazioni: alle ore 8 del 22 luglio 922.570 dosi di vaccino sono state somministrate. I soggetti con la prima dose sono 541.477, 398.819 con il ciclo completo.
Nella fascia 20 – 29 c’è un 35 per cento di non aderenti, nella 12-19 un 63 per cento. Il 50 per cento degli aderenti concluderà il ciclo entro luglio, l’altra metà entro agosto. “Entro metà settembre, tutta la popolazione scolastica sarà oggetto di intervento vaccinale” ha detto il commissario D’Angelo. “Per il personale docente: noi abbiamo vaccinato l’85 per cento dei soggetti. Rimangono 4384 soggetti che non hanno aderito. Di questi 479 sono ex positivi che saranno chiamati. Ho mandato una mia nota alle scuole per sensibilizzare il personale docente”.
Smentite ipotesi di ordinanze regionali: “Servono misure comportamentali ordinarie”.