Paola Agabiti, "forti del positivo risultato ottenuto lo scorso anno, abbiamo messo in campo la misura di sostegno alle famiglie umbre"
“Anche per il 2021, forti del positivo risultato ottenuto lo scorso anno, abbiamo messo in campo la misura di sostegno alle famiglie umbre per incentivare il ricorso ai centri estivi, con uno stanziamento di due milioni di euro” : lo ha annunciato l’assessore regionale all’istruzione Paola Agabiti a seguito dell’approvazione da parte della Giunta regionale dei criteri per accedere ai contributi per i centri estivi, con risorse derivanti dal Por fse 2014-2020.
“Attraverso questo strumento – ha aggiunto l’assessore – intendiamo favorire la socialità tra i ragazzi dopo il lungo periodo di sospensione delle attività in presenza, sostenere le famiglie che hanno visto ridursi il proprio potere d’acquisto a seguito della pandemia ed aiutarle a conciliare i tempi di vita e di lavoro”.
I destinatari
I destinatari del contributo sono le famiglie di bambini e ragazzi in età prescolare e in obbligo di istruzione, ovvero da 0 a 16 anni. Il rimborso verrà calcolato sulla base delle settimane di frequenza del centro estivo, attestate dalle ricevute di pagamento del servizio presentate dalle famiglie, con un tetto di 70 euro a settimana, per i bambini da 0 a 3 anni, e di 50 euro a settimana per gli altri, per una durata di 11 settimane al massimo. Il beneficio potrà essere richiesto per ogni figlio.
Lo scorso anno hanno aderito alla misura 262 centri estivi, sia pubblici che privati, per un totale di 4 mila 800 bambini e 3 mila 700 famiglie hanno beneficiato del contributo. L’importo medio erogato per bambino è stato di 228 euro a fronte di una spesa media per famiglia di 319 euro.
Le domande
Le domande di accesso al contributo potranno essere inoltrate dalle famiglie direttamente ai centri estivi frequentati dai bambini. Saranno poi gli stessi centri, sia pubblici che privati, a sottoporre le relative richieste di rimborso. Per questa funzione ai centri estivi verrà riconosciuto un contributo fino a un massimo del 10%, calcolato sull’ammontare complessivo delle istanze trasmesse, approvate e oggetto di successivo pagamento.
Foto repertorio TO