Chiede soldi a nome del Serafico, ma è una truffa. “Non esistono operatori del Serafico che si presentano alla porta di aziende, enti o privati cittadini per chiedere offerte o per vendere prodotti per conto dell’Istituto stesso. Prestate attenzione“, l’appello della presidente Francesca Di Maolo, che ha segnalato il fatto alle forze dell’ordine.
Secondo quanto riferito, una donna si presenterebbe ai cittadini per vendere fiori o altri prodotti con il presunto scopo di raccogliere fondi a favore dell’Istituto che svolge attività riabilitative, psicoeducative e di assistenza sociosanitaria per bambini e giovani adulti con disabilità fisiche, psichiche e sensoriali. Ma il Serafico, si ribadisce dall’Istituto, è completamente estraneo all’iniziativa. “Usare il nome di un Istituto come il nostro che si prende cura di bambini e ragazzi con gravi disabilità è inqualificabile– La raccolta fondi a favore delle attività che svolgiamo non avviene mai con questa modalità. Noi dialoghiamo con il nostro pubblico, utilizziamo i social, scriviamo lettere presentando i nostri progetti e inviamo le nostre newsletter per restare in contatto con i tanti sostenitori. Se qualcuno desidera donare – conclude Di Maolo – trova all’interno di questi strumenti le modalità per sostenerci e restare accanto ai nostri ragazzi”.