(Jac Bru.) – Non è casuale la scelta dell’amministrazione comunale di intitolare il piazzale di viale dei Cappuccini allo scrittore Gianni Rodari. E’ stato il comandante della Polizia Municipale Vincenzo Russo a spiegarlo alle autorità militari e civili, alla banda dei Granatieri di Sardegna e ai bimbi delle scuole elementari presenti stamattina alla cerimonia. Tutto parte da una celebre fiaba dello scrittore lombardo, “Il pifferaio e le automobili”, in cui il protagonista, grazie al suo strumento magico, riesce a far sparire le auto che hanno reso invivibile la città per riconsegnarla alle persone. Una metafora che calza a pennello con l’aspirazione di Spoleto: quella di diventare una città senz’auto e aperta all’uomo grazie al completamento del progetto di mobilità alternativa, che, ha assicurato il sindaco nel suo intervento, procede verso la conclusione. “Proprio su questo piazzale escono le auto parcheggiate presso la Spoletosfera, non poteva esserci luogo più adatto”, ha sottolineato inoltre il comandante Russo.
Bambini protagonisti – Quando c’è Gianni Rodari è normale che i bambini divengano protagonisti. L’amministrazione comunale ha voluto fortemente che gli alunni delle scuole primarie (presenti delegazioni da Villa Redenta, XX Settembre e Giuseppe Sordini) partecipassero alla cerimonia odierna. A loro il compito di svelare, insieme al sindaco, la nuova targa del piazzale (che riporta queste semplici parole: Piazza Gianni Rodari – scrittore) e sempre a loro l’onore di declamare in coro una poesia del celebre scrittore, per la quale hanno ricevuto i complimenti della signora Maria Teresa Ferretti, moglie di Gianni Rodari e ormai spoletina d’adozione, visto che anche lo scorso anno aveva partecipato ai festeggiamenti di San Sebastiano. “Mi sento molto vicina a Spoleto – ha detto la signora Ferretti -. Penso che presto tornerò a visitarla con più calma”.
Un pensiero per gli “ultimi” – Ma per celebrare degnamente il suo santo patrono la Polizia Municpale di Spoleto ha scelto di guardare anche agli “ultimi”, a coloro che vivono al margine, alla “città invisibile”. Per questo lunedì le iniziative proseguiranno all’interno del carcere di Maiano, dove oltre alla messa e al tradizionale report della PM verrà proiettato il video “La storia siamo anche noi”, realizzato dai detenuti, e presentato il trailer di un progetto su Enzo Jannacci, il cui percorso di cantautore fu contraddistinto da una profonda pietas verso i personaggi al margine. “Un pensiero va anche ai nostri colleghi della polizia penitenziaria – ha dichiarato infine il comandante Russo – che svolgono il loro delicato compito con grande professionalità e competenza”.
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