Nel report settimanale la regione indietro sulle vaccinazioni alle persone più anziane | Tensioni coi medici di famiglia e incertezze legate ad AstraZeneca
Vaccini anti Covid, priorità a ultra 80enni e persone fragili. L’ordinanza del commissario Covid nazionale, generale Figliuolo, non cambia le fasce prioritarie. Ma chiede una accelerazione sulla base dell’età, considerando che i più anziani, così come gli estremamente vulnerabili, sono coloro che rischiano maggiormente in caso di infezione.
Il nuovo piano umbro
Sulla base della nuova ordinanza del commissario Figliuolo, il commissario umbro Massimo D’Angelo ha dato ulteriori indicazioni alla sanità nazionale, anticipando le disposizioni attuative dell’ordinanza stessa.
1. Abilitare alla prenotazione per la prima dose sul portale solo le seguenti categorie:
– Over 80;
– Estremamente vulnerabili per patologia e per grave disabilità;
– Familiari conviventi di estremamente vulnerabili per patologia > 16 anni (solo condizioni con asterisco);
– Genitori/tutori/affidatari di estremamente vulnerabili per patologia < 16 anni;
– Familiari conviventi e caregiver di estremamente vulnerabili per grave disabilità art. 3 comma 3 legge 104/1992;
– Persone di età compresa tra i 70 e i 79 anni, che restano in capo ai MMG e, a seguire, quelle di età compresa tra i 60 e i 69 anni;
– Operatori sanitari e socio-sanitari ancora non vaccinati e tutti coloro che operano in presenza presso strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private.
2. Le categorie sopramenzionate vanno abilitate alla prenotazione per la prima dose con vaccino:
– Pfizer per gli estremamente vulnerabili indipendente dall’età;
– Pfizer per i soggetti under 60 (dalla coorte 1961 alle coorti successive) indipendentemente dalla categoria di appartenenza;
– Vaxzevria (precedentemente denominata Astra Zeneca) per i soggetti over 60 (dalla corte 1960 alle coorti precedenti) indipendentemente dalla categoria di appartenenza.
3. Tutte le altre categorie abilitate precedentemente vanno disabilitate alla prenotazione della prima dose e per queste va garantita solo la seconda dose.
4. Per tutte le categorie di cui al punto 3 vanno individuate le prenotazioni di prime dosi già programmate nel mese di aprile e maggio. L’ordinanza è trasmessa anche alle Forze dell’Ordine, agli Istituti Penitenziari, all’Università, all’Ufficio Scolastico Regionale, alla Protezione Civile che avevano avviato il ciclo vaccinale per i propri operatori e ai quali, nel rispetto dell’ordinanza, si garantisce al momento solo la seconda dose già programmata e non si potranno più programmare prime dosi salvo per i soggetti che rientrano nelle condizioni di estremamente vulnerabili di Categoria 1, Tabella 1 e 2.
Tutti coloro che non hanno ancora avviato il ciclo vaccinale con la prima dose lo faranno nell’ambito del reclutamento per fasce di età con il resto della popolazione.
I dati in Umbria
Categorie sulle quali l’Umbria al momento è indietro, come emerge dal report settimanale sui vaccini stilato dal Governo, che fotografa la situazione alle ore 8 di sabato 10 aprile. Quando degli 86.402 umbri con più di 80 anni il 63,7% aveva ricevuto almeno la prima dose, quasi il 32% anche la seconda. Con 31.334 umbri over 80 che attendono ancora la prima dose. Il 36,27% della popolazione in quella fascia di età, contro il 31,80% della media nazionale. Per ritardi nel sistema o perché rifiutano di farsi vaccinare.
Nella fascia di età tra 70 e 79 anni, la cui vaccinazione è partita questa settimana, dei 96.920 umbri ha ricevuto almeno la prima dose quasi il 6% (5.805), e 1.341 sono immunizzati anche con la seconda dose (1,38%). Con tutto il dato nazionale che risulta molto basso (2,48%). Oltre 91 mila umbri in questa fascia di età attendono potenzialmente il vaccino. Una vaccinazione che per questa fascia di età viene complicata dalle diffidenze sul vaccino AstraZeneca, che sta portando a rinunce anche tra la popolazione anziana, nonostante le rassicurazioni su eventuali effetti collaterali.
Altissima invece l’adesione in Umbria alla vaccinazione tra gli ospiti delle Rsa: sono 192 (il 4% del totale) gli anziani che non hanno ricevuto il vaccino. E in questo caso per loro volontà.
In sanità
Quasi completati i controlli incrociati sulle liste del personale sanitario inviato da Ordini professionali e strutture anche private, dopo che a livello nazionale è scattato l’obbligo di vaccinazione per coloro che lavorano in sanità. In Umbria 25.104 dei 27.034 operatori sanitari (il 92,86%) ha ricevuto almeno la prima dosee oltre il 77% ha completato il ciclo con il richiamo.
Restano da vaccinare 1.930 operatori sanitari, il 7,14% del totale.
Personale scolastico: un terzo senza vaccino
Sotto la media nazionale (72,13%) la quota del personale scolastico che in Umbria ha deciso di sottoporsi al vaccino: il 67,11% dei 27.994 addetti ha ricevuto la prima dose. Campagna che in tutta Italia ha risentito delle incertezze legate al farmaco AstraZeneca utilizzato per questa categoria, come per le forze armate e di polizia ed altre ancora. In Umbria negli ultimi due giorni le persone al di sotto dei 60 anni che avevano già la prenotazione per AstraZeneca hanno ricevuto il farmaco della Pfizer.
Restano 9.206 operatori scolastici (quasi il 33%) che non hanno ancora ricevuto il vaccino, perché attendono il loro turno o perché non hanno aderito alla campagna di vaccinazione.
E da mercoledì, con il rientro in classe anche degli studenti delle superiori al 50%, l’Umbria torna ad allinearsi con le disposizioni previste per la zona arancione.
Scuola, sport, commercio: la nuova
ordinanza anti Covid della Regione Umbria
Vaccini, l’Umbria prova ad accelerare
Di fronte a questa situazione, l’Umbria prova ad accelerare sul fronte dei vaccini. Alle 6 di domenica 11 aprile risultano somministrate 183.527 delle 231.835 dosi consegnate dei tre farmaci attualmente disponibili (Pfizer, Moderna e AstraZeneca). Con il vaccino Johnson & Johnson atteso per metà mese.
Dopo le vaccinazioni effettuate nella giornata di sabato, le dosi inoculate agli over 80 risultano 78.695, quelle al personale sanitario 46.051, al personale scolastico 18.998 e alle forze armate e di polizia 3.409.
Prenotazioni e nuovi arrivi di vaccini,
il piano umbro
Il nodo dei 70enni
Ma il nodo al momento è quello dei 70enni. Fascia di popolazione per la quale sono stati messi in campo anche i medici di medicina generale. Che nelle scorse ore hanno ricevuto dalla sanità regionale l’indicazione di utilizzare tutte le dosi loro consegnate entro il fine settimana, minacciando in caso contrario provvedimenti.
Con il risultato che alcuni medici di famiglia venerdì sera hanno telefonato ai propri assistiti chiedendo loro la disponibilità ad essere vaccinati all’indomani. Un lavoro complesso. Per la paura di AstraZeneca anche tra gli anziani, nonostante le rassicurazioni. E perché da ogni boccetta di questo preparato vanno ricavate 11 dosi, con la conseguente necessità di creare liste di pazienti con numeri multipli di 11.
Il lavoro dei medici di famiglia
Il sindacato Fimmg, nella lettera arriva a sottolineare come “Il medico di famiglia non ha bisogno di minacce, scadenze ed ultimatum” la replica inviata alla Regione dal sindacato Fimming di fronte a quello che viene considerato un inaccettabile ultimatum.
Cambio vaccino e rinunce,
si spinge per utilizzare AstraZeneca
Ma i medici di famiglia sentono sulle loro “spalle” il peso della sanità territoriale. Che è fatta di vaccinazioni e di risposte di fronte ai timori manifestati, ma anche di cura di tutte le altre patologie e spesso dei disagi anche psicologici.