La Rsu di stabilimento e i lavoratori esprimono totale rigetto per ipotesi che non preveda la completa salvaguardia occupazionale
Nubi sempre più cupe si addensano sul futuro degli stabilimenti Sangemini ed Amerino, un futuro che rischia veramente di assumere le sembianze di un “dramma sociale”, soprattutto alla luce dei contenuti della documentazione trasmessa ai dipendenti, da cui emerge che gli esuberi del gruppo sarebbero di 76 unità.
“Pronti alla denuncia in Procura”
In una nota la Rsu di stabilimento, insieme a tutte le lavoratrici ed a tutti i lavoratori, esprime totale rigetto per ogni ipotesi che non preveda la completa salvaguardia occupazionale.
Acqua Sangemini, piano industriale Ami, ripresa stimata per il 2026
“Siamo pronti a dare mandato agli uffici legali per l’inoltro di denunce alla Procura della Repubblica – scrivono le rappresentanze sindacali dei lavoratori – visto che da subito tutta la vicenda, legata al concordato fallimentare, ha suscitato molti dubbi e perplessità”.
I lavoratori esprimono anche il loro “sdegno” dopo aver appreso della visita allo stabilimento di San Gemini fatta ieri dal manager Antonio Paganini, il quale non si è minimamente curato di confrontarsi con loro e le loro organizzazioni sindacali.
“Volontà di rilancio”
“Da parte nostra – conclude la Rsu – con i fatti e non con le parole abbiamo già ampiamente dimostrato la nostra ferma volontà di contribuire al salvataggio ed al rilancio di quello che è un patrimonio culturale e sociale, prima ancora che industriale, del territorio. L’auspicio è che per tutti gli attori interessati alla vicenda riconoscano nella salvaguardia dei livelli occupazionali e produttivi un obiettivo universalmente condiviso”.