Solidarietà al conduttore de "L'eredità" in attesa di un nuovo referendum per l'abolizione della caccia
L’Umbria, terra che ha fatto conoscere al pubblico italiano Flavio Insinna come attore nella fortunata serie tv Don Matteo, diventa ora il principale terreno di scontro tra cacciatori e ambientalisti dopo le sue parole contro la caccia durante la trasmissione “L’eredità”.
Il conduttore della trasmissione di Rai1, rispondendo ad una possibile risposta di un concorrente, ha detto di essere “totalmente contrario alla caccia”.
Parole che hanno indotto il presidente nazionale di Federcaccia, l’umbro Massimo Buconi, a scrivere una lettera di protesta ai vertici Rai e alla sorveglianza parlamentare, minacciando querele al presentatore ed invitando i cacciatori a boicottare “L’eredità”.
A favore di Insinna si sono mosse le associazioni ambientaliste e animaliste e la conduttrice Rita Dalla Chiesa, che ha lanciato l’hashtag #iostoconflavioinsinna.
E sono numerose le associazioni umbre che hanno sottoscritto la lettera di solidarietà a Flavio Insinna inviata al direttore di Rai1, Stefano Coletta. Condividendo con Insinna l’affermazione “la caccia non è uno sport”.
La lettera
“Siamo d’accordo con lui – si leggere nella lettera indirizzata a Coletta – come lo sono d’altronde la gran parte degli italiani; non esiste infatti in qualsivoglia contesto la correlazione fra sport e morte. Nessuno sport comporta l’uccisione sistematica di milioni di esseri viventi inermi e indifesi che costituiscono il “patrimonio indisponibile di ognuno di noi” .Nel 2021 è ora che le coscienze si rianimino ed è per questa ragione che la caccia, un vetusto e arcaico retaggio di sottocultura, deve essere abolita!”.
Lamentando il fatto che la politica e le Istituzioni non si siano attivate per far cessare la caccia, praticata “per sollazzo” e giudicata “un inaccettabile oltraggio alla vita”.
“La caccia avvelena l’ambiente – si legge ancora nella lettera – è eticamente inammissibile, non è necessaria da un punto di vista scientifico e umano, è dannosa per ogni specie, causa spesso la morte o il ferimento delle persone. La caccia può inoltre amplificare il rischio di zoonosi e ciò deve essere impedito.Uno Stato che la tollera e la regolamenta, anziché tutelare l’importantissimo patrimonio ambientale e faunistico, anziché proteggere tutte le specie già molto provate da habitat devastati e da una forte crisi ambientale, oltre che, molte di loro, in via di estinzione, non può essere considerato uno stato civile”.
Caccia, si pensa a un nuovo referendum
Le associazioni auspicano la raccolta di firme per un nuovo referendum che porti all’abolizione della caccia. Nel frattempo si appellano al “sacrosanto diritto di critica e libertà di pensiero sul tema nelle reti di servizio pubblico”.
L’elenco dei firmatari
Questo l’elenco delle associazioni che aderiscono alla lettera: Associazioni aderiscono alla lettera Animal Aid Italia, Animaliberaction, Animalisti Italiani, Animalisti Genovesi, Animali Liberi, Avi Associazione Vegani Italiani, Alessandra di Lenge presidente le Iene Vegane, Comitato Tutela Diritti Animali CTDA, Comitato Uniti Per Loro, Coordinamento ATA UMBRIA, Coordinamento Animalista, Fronte Vegano, Fronte Vegano Rinascita Animalista, LAV, Le Ali della Libertà, Leal, LIMAV Italia Odv, MAC Movimento Anti Caccia, Maurizio Spinucci, META, Oipa, Paolo Bernini, Partito Politico Ora rispetto per tutti gli Animali, PET Rescue Italia amici di Giampi, Santuario PAI, Zandra Save the boars e task force – Save the boars.
Anche il Wwf Perugia ha pubblicato un post scrivendo: “Noi stiamo con Flavio”.