Il Presidente del Consiglio Provinciale, Luciano Bacchetta: “Nuova veste di dignità per l’Ente”. L’ultima versione risaliva al 2002"
Un atto che segna uno spartiacque per la Provincia di Perugia. Così il presidente Luciano Bacchetta, in sede di Consiglio provinciale, ha definito l’approvazione della variante al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, avvenuta nei giorni scorsi da parte dell’assemblea di Piazza Italia. Una variante attesa da lungo tempo, visto che l’ultima versione risale al 2002, e che “attribuisce all’Ente una nuova veste di dignità”.
“Negli ultimi venti anni è cambiato il mondo – è stato detto in fase di illustrazione dell’atto -. La Provincia aveva dunque il dovere di rinnovarsi, pur lasciando intatto l’assetto cartografico, andando ad adeguare uno strumento operativo fondamentale per il governo del territorio e prezioso per gli Enti chiamati ad operare delle scelte”.
L’aggiornamento effettuato dal Servizio con a capo il dirigente Giovanni Solinas e dall’Ufficio competente “Territorio e Pianificazione” è finalizzato ad adeguare i riferimenti normativi e i principi ispiratori del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale.
Tale modifica, anzitutto, si propone di aggiornare le disposizioni rispetto alla consistente quantità di norme nel frattempo intervenute, con particolare riguardo al Codice dei Beni culturali e del Paesaggio del 2004, alla L. 56/2014 (Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni), al Dlgs 152/2006 recante i principi e le prescrizioni disciplinanti il diritto ambientale, al Testo Unico dell’edilizia del 2001, nonché al Testo unico in materia di governo del territorio per la regione Umbria del 2015.
“L’adeguamento normativo – ha commentato Mauro Magrini (Ufficio “Territorio e Pianificazione”) – intende non solo modificare l’articolato contenuto nel PTCP allineandolo alla evoluzione legislativa, quanto piuttosto armonizzare e coordinare il complesso delle norme rispetto ai principi ispiratori che sovraintendono il governo del territorio, con particolare riguardo alla materia paesaggistica ed ambientale ed al nuovo modo di disciplinare e governare il territorio ed il suo sviluppo. Si tratta pertanto di un lavoro inteso in senso ampio, come raccordo tra vecchia e nuova disciplina, alla luce dell’evoluzione legislativa e giurisprudenziale intervenuta, oltreché coerente con il mutamento dei rapporti istituzionali tra enti operanti sul territorio”.
Un impegno protratto nel tempo, ma che ha fatto forza sulla esperienza e la professionalità maturata in questi anni da parte dei componenti che hanno partecipato. “Consapevoli delle potenzialità della Amministrazione provinciale, benché sottodimensionati e con pochissimi finanziamenti – ha proseguito Magrini – ci siamo impegnati al massimo per completare questo adeguamento. La presentazione al Consiglio, per noi, è un grande traguardo, ben consapevoli che in un prossimo futuro tutto ciò sarà complementare per la pianificazione del territorio da parte della Provincia che con questo strumento consolida la sua influenza e conferma, oltre gli interventi che sta attuando con la viabilità e l’edilizia scolastica, il potere decisionale nelle questioni rilevanti come il paesaggio e l’ambiente”.
“Il Ptcp – ha dichiarato Marco Luigi Marchetti, esperto giurisdizionale e consulente per l’adeguamento – è lo strumento di riferimento didattico più importante per il governo del nostro territorio. Un piano rimasto di grande valenza che purtroppo però è ormai superato. Con questa variante si dà una nuova patente di dignità alla Provincia. Un lungo lavoro di grande soddisfazione, anche se molto impegnativo, ma che permetterà di svolgere in maniera nuova e coerente le funzioni della Provincia, che comunque ha sempre avuto, anche dopo la sottrazione di alcune prerogative a seguito della legge “Del Rio” e della L.R.10 del 2015. Soprattutto in una fase di sofferenza economico e sociale, come in questa che noi viviamo, la Provincia è pronta a offrire una serie di supporti che consentiranno, ai Comuni e l’utenza in genere, di approcciarsi in modo dinamico ed innovativo, oltre a velocizzare il loro lavoro”.
La variante è stata approvata con sette voti favorevoli e tre astensioni.
Soddisfazione per “aver messo a segno questo punto” è stata espressa dalla consigliera di maggioranza Letizia Michelini per la quale si tratta di uno strumento di cui davvero si sentiva il bisogno. Per Stefano Ceccarelli si tratta di un “passaggio fondamentale. C’erano delle incrostazioni da rimuovere – ha dichiarato -. Con il nuovo strumento la Provincia indica la propria direzione di sviluppo”.
Apprezzamento per il lavoro svolto è giunto anche dalle fila dell’opposizione attraverso il consigliere Andrea Lignani Marchesani che tuttavia ha confermato il proprio voto di astensione. “Apprezzo il lavoro fatto, anche se tardivo – ha commentato Marcello Rigucci – si rimette in piedi qualcosa di significativo, la cui qualità tuttavia si potrà valutare nel tempo”.