Una capretta innocente uccisa e rubata da un terreno privato. E’ successo in località Giove, al Confine tra i Comuni di San Giustino e Città di Castello.
Sgomento e rabbia per i proprietari, che giovedì sera (5 novembre) hanno ritrovato solo una pozza di sangue nel recinto dell’animale, con tante goccioline rosse intorno e perfino lungo il vicino percorso verde del Tevere.
“Alcuni frequentatori di questo tratto sul fiume – ci ha detto la padrona della capretta – avrebbero visto strane tracce rosse sul selciato fin dalle 8 del mattino”, il che vuol dire che il fatto sarebbe potuto avvenire già alle prime luci dell’alba.
Ma ciò che colpisce di più sarebbe proprio il presunto autore del gesto: “Non essendoci segni di colluttazione, peli, o pezzi di carcassa sparsi qua e là – l’asinello presente nel medesimo luogo non ha riportato un graffio e il corpo della capretta non è stato ancora ritrovato – pare proprio che non sia opera di un altro animale bensì di un uomo”.
Secondo la tifernate, infatti, le numerose goccioline rosse sparse lungo il percorso verde farebbero pensare che ad uccidere la capretta sia stato un colpo di arma da fuoco: “Il sangue sarebbe uscito in piccole quantità proprio dal foro provocato dall’arma, e l’autore di questo scempio, portandosela via, avrebbe lasciato dietro di sé questa scia rossa sul lungotevere, dove tra l’altro ogni giorno camminano famiglie con bambini”.
Se l’ipotesi fosse vera, in effetti, sparare da un luogo pubblico come il percorso verde sarebbe davvero grave. L’unica “attenuante” per il responsabile, qualora fosse stato un cacciatore (l’attività venatoria quel giorno era aperta) sarebbe quella di un colpo partito accidentalmente oppure quella di aver scambiato la povera capretta per un’altro tipo di preda. L’ipotesi bravata, invece, non vogliamo nemmeno pensare di prenderla in considerazione (ma purtroppo niente è da escludere).
Rimane il fatto che un’eventuale battuta di caccia lungo un percorso verde, e così vicino a delle abitazioni, non può davvero essere consentita. Per non parlare del “furto”, portandosi via l’animale ormai morto, avvenuto in una proprietà privata. La padrona della capretta, ancora sotto choc, ha lanciato anche un appello: “Se qualcuno sa o ha visto qualcosa, ci faccia sapere. Purtroppo ormai cerchiamo solo la verità”