Sono arrivati a 90 i casi positivi al Coronavirus nel Comune di Gubbio, con 4 persone ricoverate in ospedale e le restanti asintomatiche o con sintomi lievi. Un numero che, purtroppo, sembrerebbe ancora in crescita.
“Non posso nascondere la mia preoccupazione e la mia apprensione in queste ore complesse e difficili per i cittadini eugubini, – ha dichiarato il sindaco Filippo Stirati – ma mi preme nel contempo ricordare che è importante ora più che mai seguire le indicazioni di contrasto al virus che ci stanno arrivando anche attraverso i decreti”.
Nel Dpcm firmato dal presidente Conte, tra le altre indicazioni, ci sono restrizioni che riguardano anche case e incontri privati. Il nuovo decreto, infatti, raccomanda fortemente di evitare riunioni e feste che comprendano oltre 6 persone non conviventi, anche nelle abitazioni private: una normativa, questa, che coinvolge anche la realtà dei “club” di Gubbio. Fatto salvo l’invito a sanificare gli ambienti, sono fortemente sconsigliate cene, aperitivi, compleanni e altri eventi che non rispettino la “regola del 6” stabilita dal Governo alla luce di un’evidenza epidemiologica: la maggior parte dei contagi avviene infatti famiglia e nell’ambito di relazioni amicali.
“Per questa ragione – spiega il sindaco – se fino a questo momento la casa rappresentava un ‘rifugio’ apparentemente sicuro in cui preservare un minimo di socialità, ora è necessario attenersi a regole più stringenti, in casa come nei luoghi privati chiusi. La curva dei contagi si è impennata soprattutto a causa delle dinamiche in ambito familiare e amicale: dobbiamo indossare mascherine se ci si avvicina a persone fragili e se si ricevono ospiti, e occorre limitare al massimo a 6 il numero di persone riunite in una stessa casa”.
Resta in vigore l’obbligo, su tutto il territorio nazionale come in quello regionale, di portare con sé i dispositivi di protezione delle vie respiratorie e di indossarli nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all’aperto, a eccezione dei casi in cui, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi.