E’ sempre più in crisi la politica della maggioranza che sostiene la Giunta De Augustinis, specialmente la Lega, il primo partito in consiglio comunale che non sembra più trovare una quadra sulla vicenda e rischia di registrare le prime dimissioni.
Nonostante chi, come il capogruppo David Militono, continua, ora nei panni del pompiere, ora in quelli di provetto Cupido, a cercare di ricucire lo strappo tra le due fazioni e a far tornare il sereno.
Per ora però senza un solo passo avanti, anzi. Nella riunione blindatissima (si fa per dire) di martedì pomeriggio sono così emerse ancor più evidenti le differenze tra filogovernativi e coloro che non sembrano più decisi a sostenere la Giunta. A meno di un repentino cambio di marcia da parte della stessa. Ma non sembra aria.
Ne è nato un confronto acceso, al limite del fisico, con l’assessore Flavoni che su tutte le furie ha attaccato il malcapitato commissario cittadino della Lega, Riccardo Fedeli. Che poi, se il segretario regionale Caparvi un commissario l’ha nominato, un motivo ci dovrà pur essere.
Si sono affrontati molti dei dossier fermi sul tavolo della Giunta, ma anche la vicenda che riguarda il presidente del consiglio comunale, Sandro Cretoni (presente all’incontro), su cui pesa una probabile, prossima mozione di sfiducia della minoranza per i fuori onda dell’ultimo consiglio comunale.
Lega mette all’angolo De Augustinis, Cretoni chiede scusa
Ed è su quest’ultimo punto che sono riemerse le divisioni. Quando infatti è stato chiesto al gruppo se ci fosse qualcuno disposto a votare la sfiducia, sarebbero stati ben 4 i consiglieri che si sono riservati di decidere. Ai tre consiglieri che non sono più disposti a fare sconti a nessuno (Fedeli, Loretoni e Proietti) si sarebbe aggiunto il collega Giampaolo Fagotto Fiorentini.
Nel clima di tensione già evidente, Militoni ha provato a redarguire alcuni consiglieri che a suo dire parlerebbero troppo con queste colonne: peccato che, nonostante la lunga carriera politica e non solo, il capogruppo non abbia ancora imparato che, specie a Spoleto, se un fatto lo sanno due persone, una è già di troppo. “A Spoleto parlano anche i muri” soleva ripetere un parlamentare di lungo corso.
Crisi, Cretoni verso le dimissioni
La riunione di martedì ha avuto il suo strascico, tanto che questa mattina il presidente Cretoni ha inviato un messaggio per convocare tutti i capigruppo per oggi, giovedì 24 settembre, per ‘comunicazioni personali’. Ma all’appello ha risposto positivamente solo quello di Forza Italia, Filippo Ugolini, mentre tutti gli altri hanno dato forfait. O si sono riservati comunicazioni, come nel caso del capogruppo di Laboratorio Mario Mancini.
“Sì è vero, sto pensando alle dimissioni” dice al telefono con Tuttoggi Sandro Cretoni “facciamo passare questa notte. Avrei voluto incontrare i colleghi di tutti i partiti, vorrà dire che valuterò un comunicato stampa”.
Che possa essere la seconda carica cittadina la prima vittima di questa crisi? E’ probabile, anche se Cretoni rischia di diventare la vittima sacrificale.
Perché se è vero che la politica della maggioranza non brilla di luce riflessa, è pur vero che le conclamate divergenze riguardano la parte prettamente amministrativa, ovvero la governance della città.
D’altra parte Cretoni, almeno nei primi due anni di legislatura, seppur con una sola esperienza amministrativa alle spalle, è riuscito a tenere dignitosamente l’ufficio di presidenza e i lavori in aula.
La rinuncia all’incarico gli eviterebbero peraltro la mozione di sfiducia e di mantenere uno scranno nell’assise.
In questo caos non sarebbe neanche facile, ammesso e non concesso che Lega-FI-Fd’I e Laboratorio ritrovino il bandolo della matassa, individuare il prossimo presidente del consiglio comunale.
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