In Consiglio comunale si è tornati a parlare della nuova antenna Wind-Tre di 22 metri prevista a Cinquemiglia (frazione sud di Città di Castello).
A portare la questione all’attenzione della giunta è stata un’interpellanza dei consiglieri Emanuela Arcaleni e Vincenzo Bucci (Castello Cambia), che hanno inteso sollevare la problematica a favore della popolazione, “affinché si chiarisca la tipologia dell’impianto e si avvii la fase di partecipazione con assemblee pubbliche in loco per informare la cittadinanza”.
Commissione e assemblee pubbliche
L’amministrazione, con l’assessore all’Urbanistica Rossella Cestini, ha dichiarato di aver già preso l’impegno a informare con assemblee pubbliche i cittadini di Cinquemiglia e a convocare per lunedì 21 settembre la Commissione competente, per discutere il progetto e iniziare l’iter per la definizione delle linee guida per la localizzazione e censimento delle varie antenne nel territorio comunale.
“Urgente definire regolamento”
“Dal momento che i Comuni ormai non possono vietare ma solo regolamentare i nuovi insediamenti, – ha detto Arcaleni – appare urgentissimo definire delle regole per gestire queste installazioni, che saranno sempre più numerose. Infatti già altre due richieste per altrettanti impianti sono state depositate e attendono risposta”.
“Definire rischi e problematiche”
Arcaleni – così come Rigucci (Gruppo Misto), Tavernelli (Pd), Schiattelli (Psi) e Procelli (La Sinistra) – ha sollecitato la giunta a velocizzare e affrontare tutte le problematiche connesse alle installazioni in radiofrequenza e ai relativi campi elettromagnetici, perché “se da una parte essi risolvono i problemi di comunicazione e collegamento sempre più impellenti, dall’altro non sono esenti da effetti e ricadute sulla salute dei cittadini e di coloro che si trovano a risiedere nelle immediate vicinanze”.
“Per questo – hanno sottolineato i vari consiglieri – occorre conoscere e approfondire ogni dettaglio per attuare tutte le misure necessarie come i distanziamenti da scuole e altri insediamenti sensibili, gli obblighi di schermature e tutte le precauzioni che possano minimizzare i rischi connessi”.