Isolato nel Laboratorio di Virologia della Clinica di Malattie Infettive di Perugia, il virus SARS-CoV2 da campioni biologici (tamponi rino-faringei) di pazienti umbri affetti da Covid-19.
Alcuni tamponi rino-faringei, prelevati nei mesi scorsi da pazienti risultati COVID19 positivi e congelati a -20°C presso il Laboratorio di Microbiologia di Perugia, sono stati utilizzati come campioni di partenza per l’isolamento virale.
In sicurezza
Tutte le procedure per l’isolamento – assicurano dall’Università – sono state svolte nel laboratorio con livello di bio-sicurezza 3 (BSL3) da personale specializzato e adeguatamente munito di idonei dispositivi di protezione individuale.
I campioni sono stati scongelati e inoculati su colture di cellule VEROE6 in vitro. Dopo 40 ore dall’inoculo si è evidenziato l’effetto citopatico causato dal virus e l’identificazione è stata eseguita mediante Real Time PCR sul liquido sovranatante della coltura infettata.
“L’isolamento del virus SARS CoV2 da campioni biologici di pazienti umbri è un risultato molto importante perché ci consentirà di sequenziare il ceppo virale che ha circolato in Umbria nei mesi scorsi – sono le parole della Prof.ssa Daniela Francisci –. Oltre a ciò, il virus attivo ci permetterà di eseguire test di titolazione degli anticorpi neutralizzanti nel plasma di pazienti guariti, plasma che potrà quindi essere utilizzato per il trattamento di soggetti COVID19 nell’ambito del Protocollo Regionale, e per altri progetti di ricerca da svolgere in collaborazione con l’Osservatorio Terza Missione dell’Università degli Studi di Perugia. Un sentito ringraziamento va al Magnifico Rettore Maurizio Oliviero che ci ha spinto fortemente a intraprendere questo delicato e impegnativo percorso e al Gruppo Operativo di Supporto (GOS) alla Piattaforma Diagnostica Regionale SARS-CoV2”.