Museimpresa, l’associazione italiana archivi e musei d’impresa, si arricchisce di due nuove realtà. Il museo del tartufo “Urbani” di Scheggino entra infatti a far parte della rete nazionale per la promozione e la valorizzazione dell’identità e della cultura d’impresa. Oltre al sito della Valnerina aderisce anche il museo del pane di Vito Forte.
In 93 associati a Museimpresa
Sale così a 93 il numero totale degli associati a Museimpresa offrendo così la presenza in 15 regioni italiane. Questo grazie alle realtà aziendali – musei, archivi, biblioteche – che hanno deciso di promuovere la propria cultura d’impresa. In particolare sono stati 8 i nuovi associati nel 2019 e 2 nei primi quattro mesi del 2020. Ed anche l’Umbria entra a far parte della rete proprio con il museo schegginese.
“Con calore ed entusiasmo – dichiara Antonio Calabrò, presidente di Museimpresa – salutiamo i nuovi associati, il Museo del Pane di Vito Forte e il Museo del Tartufo Urbani. In un momento storico, economico e sociale come quello che stiamo vivendo riteniamo ancora più significativo l’ingresso di nuove realtà nella rete della nostra Associazione. È un segnale importante perché è anche da una rinnovata cultura d’impresa che verrà la ripresa della vita economica e sociale del nostro Paese. Sono i territori, le imprese e le persone che custodiscono la storia e i valori dell’Italia e ne rappresentano la memoria collettiva e le chiavi per un migliore futuro. Proprio da qui, da una condivisione del passato e dell’evoluzione italiana dobbiamo ripartire e guardare al futuro, con innovazione e sviluppo”.
Il museo del tartufo “Urbani”
Tra i nuovi soci c’è appunto il Museo del Tartufo Urbani di Scheggino. Riporta il cognome dell’omonima famiglia di imprenditori, custodi attivi, lungo il corso di sei generazioni, dell’oro nero della Valnerina. La scelta dei locali museali non è stata casuale. Il museo si trova in quello che è stato il primo stabilimento Urbani, fondato da Paolo Urbani alla fine del XIX secolo nella propria abitazione.
Attraverso il percorso museale, il visitatore viaggia in quasi 200 anni della storia Urbani tra ricerca, lavorazione, conservazione e diffusione del prezioso frutto nero della terra. Dagli inizi dell’attività fino ad arrivare ai progressi compiuti nella lavorazione e nella commercializzazione del tartufo, tra i numerosi scatti in bianco e nero e oggetti d’epoca. Per esempio i primi lavatoi a mano improvvisati nella casa-azienda di Carlo Urbani e di sua moglie Olga. Ma c’è anche la lettera di ringraziamento del presidente Ronald Reagan per quel tartufo da 1,1 Kg inviato dai fratelli Bruno e Paolo. Di grande interesse anche le testimonianze scritte: fatture scritte a mano, telegrammi e lettere. Queste ultime anche personali, ricevute dagli Stati Uniti da parte di un ramo della famiglia Urbani, trasferitasi oltreoceano per diffondere la cultura del tartufo.
L’associazione Museimpresa
Cultura d’impresa e Made in Italy sono al centro dei progetti di Museimpresa, l’Associazione Italiana Archivi e Musei d’Impresa nata nel 2001 e supportata attivamente da Assolombarda e Confindustria. L’Associazione, unica a livello europeo, riunisce musei e archivi di grandi, medie e piccole imprese italiane che mettono il loro patrimonio a disposizione della collettività. Museimpresa svolge attività di ricerca, formazione, sviluppo e approfondimento nel campo della museologia e dell’archivistica d’impresa. Negli anni è diventato un network che dialoga costantemente con enti culturali, istituzioni private e pubbliche, tra cui il MIBAC Ministero dei beni e delle attività culturali, il MIUR Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il MAECI Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.