Si aprirà in anticipo – rispetto a quanto stabilito dal giudice Augusto Fornaci nell’udienza preliminare del 23 settembre scorso – il processo a carico delle sei persone ritenute responsabili, a vario titolo, del parziale crollo della chiesa di San Giacomo di Spoleto. E’ stata la stessa curia arcivescovile a richiederlo, tramite un’istanza di anticipazione di udienza avanzata dai propri legali. Il processo inizierà dunque il 9 maggio 2014 e non più il 9 ottobre.
“Con viva soddisfazione – si legge nel comunicato apparso sul sito internet dell’Arcidiocesi Spoleto-Norcia – si informa che con decreto del 29.10.2013 il Giudice dott. Augusto Fornaci, anche in accoglimento di questa istanza, ha fissato la nuova udienza al 9 maggio 2014. Si è in tal modo guadagnato del tempo prezioso. Accelerare l’iter processuale – recita la nota – è importante anche per la risoluzione dei problemi relativi alla ricostruzione”.
E’ proprio quest’ultimo l’aspetto che più sta a cuore alla Curia e alla cittadinanza di San Giacomo, da troppo tempo orfana della propria chiesa. Domani saranno trascorsi tre anni esatti da quel drammatico 23 novembre, quando 4 operai rischiarono di perdere la vita se non fosse stato per la prontezza di riflessi di colui che per primo avvertì i segnali del cedimento delle navate.
Le indagini preliminari condotte dal pm Federica Albano, che si avvalsero della perizia tecnica del dottor Nicola Augenti, portarono all’iscrizione nel registro degli indagati di 7 persone, tutti – ad eccezione del collaudatore – rinviati poi a giudizio dal gup. (Jac. Bru)