Smart Working, “una” delle soluzioni per il lavoro del futuro - Tuttoggi.info

Smart Working, “una” delle soluzioni per il lavoro del futuro

Simone Pompili

Smart Working, “una” delle soluzioni per il lavoro del futuro

Di cosa di tratta e come cambia l'approccio al mondo del lavoro
Dom, 29/03/2020 - 13:12

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E’ importante capire come funziona lo smart working e come potrà essere utilizzato per far fronte all’emergenza procurata dal Covid-19.

Come in tutte le grandi crisi della storia, che siano esse sociali, economiche o sanitaria, c’è sempre qualcosa che cambia inevitabilmente la vita quotidiana dei popoli che si trovano ad affrontarle.

Spesso abbiamo assistito a stravolgimenti totali e, nella maggior parte dei casi, da questi “sconquassi” sono nate delle vere e proprie opportunità.

Per fare un esempio diverso dalla pandemia in corso, ma che nella sostanza ci apre la strada per una riflessione importante, ci basta pensare a cosa accadde durante e dopo le rivoluzioni industriali.

Rispetto al Covid-19, i problemi di quelle epoche erano profondamente differenti, ma nell’affrontare un cambiamento inevitabile per la società di allora, si pensò di introdurre nel settore produttivo nuove macchine, nuove fonti energetiche e nuove componenti di innovazione tecnologica.

Il risultato fu quello di un radicale cambio di passo nella produzione, che generò crescita, sviluppo e profonde modificazioni socio-culturali e politiche.

Cambiare visione

Oggi, ovviamente, abbiamo la necessità di capire innanzitutto come contrastare un terribile virus di cui ancora conosciamo poco, se non niente, ma al tempo stesso abbiamo la necessità anche noi di stravolgere la nostra idea di lavoro (laddove è possibile).

Questo perché le tempistiche di una ripresa lavorativa, nel senso fisico, materiale e dei fatturati, sembra essere ancora lontana, e solo una soluzione in “smart working” può dare una svolta nell’immediato, visto che come prima soluzione è chiaro a tutti che si dovrà sempre di più riuscire a lavorare da casa.

Cos’è lo “smart working”

Una rivoluzione culturale, organizzativa e di processo; una possibilità per tutti quei lavoratori e aziende che vedranno un’opportunità per il proprio futuro nonostante la fase delicata in cui si trova al momento l’Italia.

Ovviamente il lavoro da remoto apre scenari di natura diversa per ogni tipo di categoria.

Infatti, se da un lato questa soluzione nasce per il lavoro subordinato caratterizzato dall’assenza di vincoli orari e di presenza fisica in azienda, dall’altro dovrà essere prevista la garanzia e la tutela dei contratti dei lavoratori che sono dipendenti delle imprese, e che inevitabilmente dovranno adeguarsi a lavorare tra le mura delle loro abitazioni.

Ci piace sottolineare questo aspetto poiché il lavorare da casa è un conto e tutti possono farlo, basta un pc e un programma che colleghi il tutto con i software dell’azienda di cui si è dipendenti; altra storia è appunto lavorare in “smart working” con i pro e i contro che ne consegue.

Raggiungere obiettivi

Perché nella natura dello “smart working” come principio cardine vi è una responsabilizzazione maggiore del lavoratore che ne fa uso, il quale verrà valutato non più per il tempo dedicato alla azienda come avviene oggi nella maggior parte dei contratti (faccio 8 ore e mi paghi per 8 ore) bensì per il reale raggiungimento degli obiettivi aziendali prefissati, con la possibilità, in alcuni casi, di arrivare a un incremento dei propri guadagni.

Secondo aspetto, non meno importante, la possibilità di lavorare da qualsiasi parte uno voglia e quindi anche da casa.

Dunque sarà la produttività al centro di questo nuova filosofia che, nonostante l’aggravarsi della situazione per il Covid-19, potrebbe dare un nuovo impulso al mercato del lavoro.

La sfida sarà quella di conciliare le tutele dei lavoratori al loro nuovo modo di produrre e di conseguire risultati, per far confluire in un unico sistema tutto quello che di buono può portare la continuazione di alcune attività nonostante tutto.

Accettare di guardare oltre…

Perché se tutti concordiamo sull’idea che la salute viene al primo posto, non possiamo esimerci dal pensare a cosa accadrà dopo che tutto questo sarà finito; e un dopo senza il lavoro apre scenari poco raccomandabili per l’intera società.

Da questa breve riflessione sono ovviamente esclusi, ad esempio, i lavoratori dei supermercati, piccoli artigiani ecc.

Qui si potrebbero aprire scenari diversi dallo “smart working” ma sicuramente non meno innovativi, come ad esempio l’automazione tecnologica e altro, come successe appunto nelle varie fasi delle rivoluzioni industriali a cui abbiamo accennato all’inizio di questo articolo.

Di certo torneremo sull’argomento e nel frattempo la sola cosa giusta da fare è quella di restare in casa e salvaguardare la nostra salute e di chi ci è accanto.

[Per maggiori informazioni, aiuto o consulenza per attivazione di lavoro in remote o smart working: Media Marketer – 0743 22 55 72]

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