Tra studenti cinesi in fuga, conti che non tornano e i troppi caffè al bar di alcuni dipendenti nel mirino della guardia di finanza, il 2019 non è finito certo in bellezza per l’Università per Stranieri di Perugia. La più antica università italiana per studenti stranieri affossata dalla concorrenza del più piccolo ateneo senese e dalla lotta tra le stanze di Palazzo Gallenga Stuart.
Una situazione esplosiva, su cui ha acceso i riflettori anche la Repubblica, venuta in possesso della contestazione per danno erariale che i revisori interni hanno inviato alla Corte dei conti e alla Procura di Perugia.
Cinesi, la fuga…
Un danno erariale, secondo quanto cita la Repubblica, compreso tra 122mila e 738mila euro. Una forbice molto alta perché in gran parte l’ammanco, che complessivamente ammonterebbe a 3 milioni e 190mila euro, sarebbe determinato (questa l’ipotesi su cui si sta indagando) dal mancato arrivo di studenti dalla Cina prospettati attraverso la mediazione di Zheng “Enzo” Delong. Meno studenti cinesi, quelli che arrivano ottengono fortissimi sconti sulle tasse o non le pagano per niente. E l’Ateneo che non si dimostra così attivo (e soprattutto efficace) nell’ottenere le somme che gli spettano.
… e le ombre
Del resto, come scrive l’amministrazione dell’Ateneo lo scorso giugno in un altro documento di cui la redazione de la Repubblica è entrata in possesso, la confusione nella gestione degli arrivi dalla Cina è tanta da non consentire di collegare gli studenti asiatici ad agenzie o università, né capire chi abbia pagato e chi no. Impossibile, in queste condizioni, tentare un’azione per rientrare in possesso delle somme dovute. Soprattutto se le azioni non sono state fatte quando ancora gli studenti frequentavano i corsi a Perugia…
Bilancio contestato
E allora il Collegio dei revisori dei conti si rifiuta di dare il via libera al bilancio. Ipotizzando un danno erariale che deve essere quantificato. E puntando l’indice anche contro una serie di recenti assunzioni e avanzamenti di carriera (gli ordinari sono saliti da 10 a 17 ordinari) che mal si conciliano con un Ateneo le cui casse non sono certo in salute: il bilancio preventivo approvato lo scorso dicembre segna una perdita di un milione e 537mila euro.
L’indagine per assenteismo
Ma oltre a quelle cinesi, un’altra ombra vala su Palazzo Gallenga Stuart. La guardia di finanza sta infatti indagando sulle effettive presenze in ufficio dei dipendenti. Verificando le timbrature dei cartellini, lo storico delle presenze, ma anche con blitz come quello effettuato il 22 novembre – ricordato da la Repubblica – quando sei finanzieri si sono presentati nella sede dell’Università per Stranieri di Perugia bloccando l’ingresso a chi era uscito e verificando le timbrature dei badge.
Il calo degli studenti
In questo clima il numero degli studenti che arriva all’Università per Stranieri di Perugia continua a scendere. Gli studenti cinesi, nell’anno accademico 2018-19 sono calati a 244, un quarto rispetto agli anni d’oro. E gli iscritti totali oggi sono poco più di mille, quasi l’11 per cento in meno rispetto all’anno precedente. Con le nuove immatricolazioni che al 31 dicembre 2019 sono state 494 (79 in rispetto alla stessa data del 2018).