La Presidenza del Consiglio ha risposto positivamente alla modulazione del “Piano periferie” che era stata chiesta a causa dei forti ritardi che il Comune di Terni aveva accumulato, prima con il blocco dell’attività tecnico amministrativa che c’è stata nell’ultimo anno dell’amministrazione precedente, poi con le elezioni ed il commissariamento, infine a causa del dissesto che impediva al Comune di acquisire mutui nel primo anno di attività della nuova amministrazione.
“Finalmente ora è possibile, con la nuova procedura instaurata a livello governativo, acquisire mano a mano i mutui necessari per finanziare i venti progetti di cui si compone quel filone – rende noto l’assessore Melasecche – e, gradualmente, realizzare le singole opere per poi ottenere dal governo i rimborsi relativi. Si tratta nel complesso di oltre 11.000.000 di euro di finanziamenti che non possiamo perdere”.
Si comincerà da Largo Cairoli, poi via via dalla riqualificazione della Stazione, alla struttura edilizia ex ONMI accanto al Parco Rosselli, all’ex Lanificio Gruber, e molti altri ancora.
“Si tratta di una sfida importantissima che la città non può non raccogliere nonostante la situazione sia di enorme difficoltà a causa della macchina comunale depauperata in pochi anni di moltissimi dipendenti, dalle figure dirigenziali ai funzionari, ai semplici tecnici ed amministrativi. Occorre – sottolinea Melasecche – una sorta di piano straordinario di riorganizzazione interna ma soprattutto necessita di procedere alle assunzioni particolarmente urgente di tecnici perché diversamente il rischio è quello di perdere molte occasioni di sviluppo e di riqualificazione di aree abbandonate ed immobili che necessitano di un rilancio con nuove funzioni. Occorrono da subito i progetti, fare poi le gare, seguire gli appalti e procedere con le rendicontazioni per ottenere dalla Presidenza del Consiglio il rimborso di quanto effettivamente speso. Il Settore è seguito dall’Arch. Roberto Meloni che necessita di un robusto inserimento di nuove figure professionali. Si pensi soltanto che rispetto a qualche anno fa il Comune ha circa 250 dipendenti in meno, mai sostituiti anche a causa delle pessime condizioni finanziarie dell’Ente che purtroppo questa Amministrazione ha ereditato e da cui anno dopo anno occorre fare di tutto per uscirne.
Non sarà semplice. Fin dai prossimi giorni è indetta una riunione interasessorile per mettere in campo tutte le energie necessarie per evitare che Terni perda di nuovo questo treno che siamo al momento riusciti a riprendere in corsa”.