Giuseppe Conte, un presidente operaio? “No, non sono capace” dice all’operaia che gli chiede se vuole provare. E poi, però, impugna uno dei macchinari con cui a Solomeo si producono i capi in cashmere Cucinelli, sotto l’occhio attento del patron Brunello.
Nell’azienda, prima di incontrare tutti insieme i dipendenti e fare loro un breve discorso, si interessa al funzionamento dei macchinari, dei tessuti, fa domande con sincera curiosità.
La visita lampo di Conte in Curia
E poi, prima di incontrare nel teatro del borgo di Solomeo gli imprenditori riuniti da Brunello Cucinelli, il premier risponde alle domande dei giornalisti.
“Non sono in campagna elettorale”
A cominciare da quelle se anche lui sia impegnato nella campagna elettorale in Umbria. “No, non sono qui in campagna elettorale. Se facessi campagna elettorale salirei sui palchi. E sarei stato qui a parlare tutti i giorni con le persone. Io qui sono già venuto e ritornerò”.
Venerdì a Narni: “Occasione per parlare del terremoto”
Annuncia di aderire all’iniziativa dei leader dei partiti di Governo (ad eccezione di Matteo Renzi che dice “Italia viva non ha candidati in Umbria“) e quindi venerdì sarà a narni con Di Maio, Zingaretti e Speranza. “Sarà un’occasione – spiega – per parlare di terremoto“. E ricorda il decreto appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Una presenza che però non deve coinvolgere il Governo nelle elezioni di domenica prossima. “Non è un test nazionale“. Stavolta non fa paragoni con la provincia di Lecce, ma ribadisce: “Con grande rispetto per la popolazione umbra, non può essere un test sul governo“.
Azienda Brunello Cucinelli, visita “di grande significato”
La visita all’azienda Brunello Cucinelli ha invece un grande significato per il Governo. Perché è questo il tipo di sviluppo, etico e sostenibile, che si vuole perseguire. “Uno degli ultimi libri che ho scritto – ricorda – si intitola ‘Imprese sostenibile‘”.
Polemiche sicurezza, da Salvini gesto “da miserabile”
Poi le domande sui giudizi che da altre parti dell’Umbria il leader della Lega e suo ex vice premier, Matteo Salvini, esprime su di lui. “Io disperato? Non rispondo alle battute...”.
Risponde, e si arrabbia, sulle critiche di Salvini per le carenza sulla sicurezza a Roma, dopo il caso del 24enne ucciso mentre tentata di difendere la sua fidanzata: “Qui – la premessa – rischio di arrabbiarmi“. Non cita mai Salvini, ma dice: “Se qualcuno, chiunque esso sia, si permette di fare speculazioni in campagna elettorale su un episodio del genere lo trovo miserabile“. Parola, “miserabile” che ripete una seconda volta, scandendola.
Fondi per le forze dell’ordine, al contrattacco
Poi, contrattacca. Ricorda che la sera precedente ha ricevuto i sindacati di polizia. Trovando, pur in una manovra complessa, i fondi per completare gli avanzamenti di carriera delle forze di polizia e per pagare gli straordinari del 2018. “Interrogatevi – conclude – chi non lo poteva fare prima e non lo ha fatto“. Chi fino ad agosto, cioè, era titolare del Viminale: Matteo Salvini.