Rosso di Montefalco, anche un po’ opaco. E’ partito, da parte dell’opposizione di SiAmo Montefalco, un esposto all’Anac, alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica sulla mancata trasparenza relativa ai conti. “Il Comune di Montefalco – dice l’opposizione – è amministrato in palese violazione degli obblighi previsti in materia di Trasparenza e Prevenzione della Corruzione”.
“Il d.lgs. n. 33 del 2013 obbliga i Comuni a rendere pubblici gli atti relativi a tutte le uscite di denaro per consulenze, prestazioni professionali, appalti, affidi diretti, comprensivi di importi e destinatari dei pagamenti: informazioni che devono essere pubblicate per legge nella sezione “amministrazione trasparente” del sito istituzionale di ogni Comune”.
“Tutti i Comuni, anche i più piccoli, aggiornano regolarmente questi dati. C’è soltanto un Comune che non lo fa: Montefalco, Comune guidato dal 2009 al 2019 dall’ex sindaco Donatella Tesei, senatrice della Lega e attuale candidata per la destra alle imminenti elezioni regionali. Comune che, guarda caso, presenta un passivo di bilancio di oltre 2 milioni”.
L’elenco delle consulenze, sul sito, non è aggiornato dal 2014 né sono pubblicati, se non lacunosamente, gli atti relativi agli affidi e agli appalti. “Omissioni queste che sarebbero state gravi anche qualora i conti del Comune fossero stati in perfetto ordine, ma che a fronte dello stato disastroso in cui versano le casse dell’ente potrebbero assumere un significato decisamente più serio”.
“Non intendiamo dire che questi pagamenti non siano regolari – afferma il gruppo SìAmo Montefalco – Tuttavia non pubblicare gli atti costituisce un’irregolarità grave, che non permette di capire come siano state impiegate le ingenti risorse che sono state spese e che ora mancano dal bilancio”.
La minoranza mette sotto osservazione anche la dichiarazione degli incarichi detenuti in concomitanza al periodo in cui è stata sindaco. Atto che l’opposizione non è stata in grado di ottenere. Da qui l’esposto: “La correttezza e la trasparenza amministrative non possono prescindere dagli obblighi previsti dal d.lgs. 33, che costituisce il più importante presupposto normativo per la prevenzione della corruzione nella pubblica amministrazione. Purtroppo, questi adempimenti a Montefalco sono disattesi da anni. È nel pieno diritto di tutti i cittadini conoscere i nomi delle aziende e dei professionisti pagati a spese pubbliche, ancor più laddove i conti pubblici siano entrati in grave sofferenza, come accaduto a Montefalco: è inaccettabile che un Comune non renda queste informazioni disponibili e prontamente consultabili attraverso il sito istituzionale, come prevede la norma”.