Un’agricoltura centrale nel dibattito e nelle scelte dei prossimi amministratori, da non considerare come semplice attività produttiva, ma a cui va riconosciuta la capacità di incidere profondamente sulla qualità della vita di tutti i cittadini. Questo il forte messaggio che il presidente della Coldiretti Umbria Albano Agabiti ha lanciato a nome di centinaia di agricoltori, in occasione del confronto con i candidati alla presidenza della regione alle prossime elezioni, Vincenzo Bianconi e Donatella Tesei.
Nell’affollatissimo Centro Congressi di Umbriafiere, il presidente Agabiti, insieme a quelli provinciali di Coldiretti, Giampaolo Farchioni e Paolo Lanzi, ha illustrato ad entrambi i candidati i sei punti del Manifesto politico dell’organizzazione agricola, “L’agricoltura che vogliamo” (Nuova programmazione 2021/2027; Ricostruzione post terremoto e infrastrutture; Semplificazione burocratica; L’urgenza della quotidianità: fauna selvatica, prezzi e filiere; Turismo e sociale; Dal No Ceta e No Ogm all’origine obbligatoria in etichetta dei cibi).
È forte – si legge nel documento Coldiretti presentato a Bastia – la necessità di una decisa svolta che possa ridare “ossigeno” ad un settore fondamentale per l’intero tessuto economico regionale. Fra le priorità dei prossimi Amministratori, un “uso” attento e mirato delle risorse comunitarie da destinare alle vere imprese agricole, ma anche una rapida ripartenza delle zone terremotate in cui agroalimentare e turismo giocano un ruolo fondamentale.
Nel corso dei lavori così come all’interno del Manifesto – riferisce Coldiretti – particolare attenzione è stata posta sulle annose piaghe che affliggono il comparto regionale: dai danni causati dalla fauna selvatica, ai ritardi dei pagamenti comunitari spettanti alle imprese, fino alle già riscontrabili conseguenze dei cambiamenti climatici e all’isolamento infrastrutturale. Non da ultimo, la sempre più forte esigenza di una non più rimandabile semplificazione burocratica, per agevolare il lavoro delle imprese che chiedono regole e procedure chiare e snelle per investire e innovare.
Altrettanta rilevanza, visto l’impatto anche per l’Umbria – secondo Coldiretti – meritano alcuni temi di carattere nazionale e internazionale: dal “no” alla ratifica del trattato Ceta e agli Ogm, fino alla “battaglia madre” di Coldiretti per l’origine obbligatoria in etichetta di tutti i cibi. A fronte di tutto questo – ha rimarcato il presidente Agabiti – diventa strategico per i futuri amministratori fornire strumenti e misure adeguate a sostenere gli imprenditori che intendono competere e a rafforzare tutto il tessuto produttivo, all’interno del quale l’agroalimentare deve poter rivestire un indiscutibile protagonismo, fino ad arrivare a creare un vero e proprio “marchio Umbria”.
Giovani e innovazione, squilibri della filiera agroalimentare con i bassi prezzi riconosciuti agli agricoltori che il progetto economico Coldiretti mira a combattere, conservazione e tutela di suolo e risorse idriche, un’offerta turistica integrata che faccia perno sull’enogastronomia e sulla crescita degli agriturismi, le opportunità della multifunzionalità con l’agricoltura sociale: questi tra gli altri, i temi toccati dal Manifesto della Coldiretti, su cui si è discusso in un “confronto a tutto campo”, anche con apposite domande ai candidati, da parte di alcuni tra le centinaia di imprenditori agricoli presenti.
Il direttore della Coldiretti Umbria, Mario Rossi, che ha coordinato i lavori, nel ribadire l’importanza di azioni volte a valorizzare l’agricoltura professionale, l’agricoltura delle filiere e l’agricoltura della qualità, ha ricordato come la prossima settimana sono in agenda per Coldiretti altri appuntamenti in vista delle elezioni.