Per accelerare la ricostruzione innanzi tutto occorre fissare una scadenza non più prorogabile per le domande di contributo. E’ il succo di quanto annunciato oggi dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in visita in alcuni luoghi del terremoto del 2016. Per il premier, che oggi ha nominato viceministri e sottosegretari, la prima tappa è stata ad Accumoli, seguita da Castelsantangelo sul Nera.
“Lo avevo preannunciato, – ha spiegato durante un breve punto con la stampa – la mia prima uscita sarebbe stata qui, in queste aree. Non si tratta di una passerella, conosco già i problemi. Dobbiamo entrare nell’ottica che la ricostruzione non si può realizzare in un anno o due, occorreranno degli anni, ma in questo momento dobbiamo intervenire per accelerare questo processo, per superare le criticità”.
“Le istanze, per quanto riguarda la ricostruzione privata – ha ricordato il premier – procedono molto lentamente, questo è dovuto a varie cause. Molto spesso siamo in presenza di seconde case e dietro evidentemente non c’è una reale interesse alla ricostruzione. Molto spesso invece è dovuto al fatto che ci sono una serie di procedure burocratiche che rallentano questo processo. Però dobbiamo iniziare a dire a tutta la popolazione interessata che a dicembre 2019 scadono i termini per la presentazione delle domande, in particolare per i danni lievi. Chi è interessato si deve affrettare. Paradossalmente la prospettiva di una ulteriore proroga rallenta la prospettiva di una ricostruzione. Per accelerare dobbiamo definire il perimetro della ricostruzione, chi è interessato e chi no. D’ora in poi il Governo non è interessato a dare ulteriori proroghe: entro dicembre non concederemo più proroghe”.
Il premier ha evidenziato anche l’importanza di un testo unico: “Ci deve essere un modello normativo per la ricostruzione da utilizzare una volta per tutte, dobbiamo mettere a fuoco un modello normativo che potrebbe servire anche in futuro”.