Nel campo (politico) in cui è disceso, Andrea Fora trova (e c’era da aspettarselo vista la posta in palio, la candidatura per la presidenza della Regione) le insidie… dell’ortolano: i piselli della mensa che lo porteranno in Tribunale, i civici cetrioli e le carote (ma con tanti bastoni) promesse in casa Pd.
Elezioni, Capitan Futuro Fora rompe gli indugi
Rotti gli indugi ed uscito allo scoperto come il più accreditato nome al quale il centrosinistra allargato ai civici cerca di affidare le speranze di rimonta sul centrodestra nella imminente corsa per Palazzo Donini, il presidente di Confcooperative Umbria ha subito trovato degli ingredienti indigesti, più o meno previsti.
Il primo, nella freddezza con cui l’uscita pubblica di Fora è stata presa dall’alleato-competitor Luca Ferrucci, che dalle sue vacanze balneari ha frenato sulla scelta già fatta. Del resto, un mesetto fa era stato Fora a lamentare lo scatto in avanti di Ferrucci con la nota che aveva in parte scoperto le loro carte. Insomma, una volta tira la volata uno, una volta l’altro, ma non sempre con l’obiettivo comune di raggiungere insieme il centrodestra in fuga.
Segno che il nodo della leadership del movimento civico a due teste a circa due mesi dall’appuntamento con le urne è venuto al pettine. Entrambi vantano rassicurazioni da qualche esponente del Pd; Fora parrebbe avere il vantaggio di una conferma romana. Ma i cetrioli civici sono anche quelli dell’Umbria dei Territori, che sabato si riunirà per discutere se proseguire per la propria strada (rivendicando la primogenitura del civismo umbro) oppure venire a patti con lo stesso Fora, la cui uscita non è stata accolta con particolare entusiasmo, almeno pubblicamente.
Dopo le carote elargite dalla chef Marina Sereni e dal commissario Walter Verini (oltre a quella, per contorno, del consigliere regionale Giacomo Leonelli) dalla cucina dem stanno arrivando anche diversi bastoni, da parte di coloro che vedono Andrea Fora (ma anche Luca Ferrucci, per qualche mese loro compagno di viaggio) una sorta di Alien pronto ad impossessarsi del partito scavalcando tutte le graduatorie. E chiedono (invano) che passi almeno per la prova delle primarie.
L’ultimo piatto a rischio mal di pancia è quello a base di insalata a piselli. Sono quelli la cui grammatura, sulla base del capitolato per le mense scolastiche del Comune di Perugia, viene contestata dalla Procura della Repubblica di Perugia. Inchiesta che porterà Fora, come ha ricordato La Nazione, a giudizio. Fora respinge le accuse a lui rivolte e ricorda che nella vicenda è finito perché dal 2015 al 2018 (i fatti contestati sono del 2016) è stato presidente del Consorzio Abn, che fungeva da general contractor per conto delle cooperative associate che avevano vinto l’appalto con il Comune di Perugia per le mense. “La gestione dei servizi e la relativa responsabilità – si è affrettato a spiegare il suo ufficio stampa – erano in capo alle singole cooperative associate, con autonomia totale nell’approvvigionamento delle forniture di cibo”. Anche di piselli ed insalata.
E per chiudere la cena (delle beffe?) ecco arrivare, tanto per gradire, altre due cipolline nel piatto di colui che sarà il candidato del centrosinistra: fissata al 22 ottobre l’udienza per l’ex segretario del Pd umbro Gianpiero Bocci, il 24 (giusto tre giorni prima della data designata per le elezioni umbre) sfileranno in Tribunale altri due protagonisti del caso Sanitopoli, l’ex dg ospedaliero Emilio Duca (che ha scelto il rito abbreviato) e l’altro manager Maurizio Valorosi, che ha richiesto il patteggiamento.
Insomma, c’è da preparare il bicarbonato per digerire tutto. Sperando di non dover passare al Malox il 27 sera.