Marini si è dimessa, ecco cosa succede ora - Tuttoggi.info

Marini si è dimessa, ecco cosa succede ora

Massimo Sbardella

Marini si è dimessa, ecco cosa succede ora

Giunta a Paparelli | Probabile voto tra fine ottobre e primi di novembre
Lun, 20/05/2019 - 13:47

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Dopo il voto con il quale sabato la maggioranza dell’Assemblea legislativa aveva respinto le dimissioni presentate il 16 aprile ai sensi dell’art. 64 comma III dello Statuto regionale, Catiuscia Marini, sempre in base a quanto previsto dalla Carta dell’Umbria, entro 15 giorni da quella seduta deve presentarsi in Aula per dire definitivamente se ritirare il proprio atto o renderlo definitivo.


Catiuscia Marini si è dimessa, umbri al voto anticipato


Con la “pec” inviata alla presidente dell’Assemblea, Domatella Porzi, Catiuscia Marini ha anticipato la conferma delle dimissioni da lei presentate. Scelta che dovrà comunque essere formalizzata in una seduta dell’Assemblea legislativa, che dovrà provvedere a completare le procedure previste dall’articolo 64, comma 3 dello Statuto regionale. Per convocare la seduta del Consiglio servono normalmente cinque giorni; la presidente dimissionaria Catiuscia Marini, a seguito del malore accusato sabato sera, è stata dimessa dall’ospedale di Pantalla con una prognosi di cinque giorni.

Il Consiglio regionale per la discussione definita sulla fina della X legislatura regionale dovrebbe dunque tenersi nella settimana tra il 27 maggio e il primo giugno, quella seguente alle elezioni europee ed alle amministrative che interessano molte città umbre.

Il Consiglio regionale resterà in carica, per gli atti indifferibili, come ad esempio quelli relativi all’approvazione del bilancio, ma anche altre delibere che possano risultare fondamentali per il governo dell’Umbria e appunto non rinviabili.

A guidare la Giunta sarà il vice presidente Fabio Paparelli, per gli atti di ordinaria amministrazione. Sarà lui ad indire le elezioni entro tre mesi. Termine che però non risulta perentorio, anche perché in caso di interpretazione letterale della norma gli umbri dovrebbero andare al voto addirittura a fine agosto. Secondo una interpretazione più a maglie larghe, entro i 3 mesi successivi alle dimissioni effettive si deve indicare la data delle elezioni e non necessariamente andare alle urne.

Questo consentirebbe di fissare il voto in autunno, anche per la concomitanza con il voto in Emilia Romagna e Calabria. Le urne, anche in Umbria, dovrebbero quindi aprirsi tra la metà di ottobre e la metà di novembre.

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