Nessuna duplicazione tra Afor e Comunità montane. Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl replicano alla consigliera regionale Carbonari, che ha segnalato alla Corte dei conti il “caso” dei dipendenti “promossi” nell’Agenzia forestale.
“Ancora una volta – evidenziano i sindacati – si parla erroneamente di duplicazioni tra Afor e Comunità montane. Queste ultime svolgevano, prima della riforma del 2011, numerose attività di tipo operativo, di promozione e tutela del territorio. Otto anni fa la Regione ha creato l’Afor (Agenzia di Forestazione Regionale) alla quale sono state trasferite le sole funzioni operative e progettuali, insieme al relativo personale operaio ed impiegatizio. Sono invece rimaste in capo alle Comunità montane tutte le funzioni in materia di boschi e terreni sottoposti a vincolo per scopi idrogeologici, in materia agricola, in materia di funghi e tartufi, in materia di bonifica nei territori ove non operano i consorzi di bonifica.
Queste importanti funzioni per la tutela del territorio sono ad oggi svolte dal personale rimasto nelle comunità montane, che ha continuato a garantire tali servizi pur trovandosi in una condizione d’incertezza e difficoltà, anche chiamato a collaborare in comando o in avvalimento con la stessa Afor, con la Regione e con altri enti locali. Parlare di duplicazioni – è la replica di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl – è quindi del tutto fuorviante, motivo per io quale dobbiamo ritenere che il Consigliere Carbonari venga informata in modo fazioso da chi ha interesse a dividere i lavoratori, screditandone una parte“.
I sindacati ricordano che il protocollo d’intesa stipulato coi sindacati a dicembre 2018 è frutto di un’azione sindacale che ha cercato di portare a compimento, coinvolgendo tutti i lavoratori, non solo alcuni, un percorso avviato da anni, dando finalmente certezza e soluzione all’ultima fase del processo di riordino, anche a tutela della qualità dei servizi.
Rispetto ai bandi per le posizioni organizzative – quelli finiti nel mirino dell’esponente pentastellata – dalle informazioni in possesso dei sindacati “risulta si tratti di adempimenti contrattuali che stanno effettuando tutte le amministrazioni locali, di qualunque colore politico, per la conferma di posti già presenti, in quanto il contratto collettivo nazionale del 21 maggio 2018 consentiva la proroga degli incarichi già attribuiti con la precedente disciplina solo fino al 20 maggio 2019. In assenza di questi bandi le funzioni svolte rischierebbero la paralisi: non siamo a conoscenza di neppure un’amministrazione nella quale non si stia procedendo in questo modo. Non ci risulta siano previsti costi aggiuntivi, che dovrebbero in ogni caso essere oggetto di contrattazione con il sindacato, che si è in tutti gli enti dichiarato contrario, visto che dovrebbero farsene carico i rimanenti lavoratori delle comunità montane con un corrispondente taglio alle proprie retribuzioni“.
Sulle progressioni economiche orizzontali, i sindacati ricordano che si sta portando a compimento un percorso di valorizzazione del personale avviato nel 2016, anche in questo caso senza costi aggiuntivi né aumenti di spesa. “Si tratta anche in questo caso – scrivono – di normali procedure contrattuali, selettive, per un limitato numero di dipendenti, attivate nella generalità degli enti, finanziate dalle risorse già destinate in ogni caso ad essere erogate al personale dal contratto nazionale di lavoro, volte a riconoscere l’impegno lavorativo già reso dal personale (visto che il contratto nazionale prevede che si tenga conto delle valutazioni sul lavoro svolto negli ultimi tre anni) che, nel caso delle comunità montane contrariamente a quanto riportato nel comunicato della consigliera Carbonari, ha continuato con spirito di servizio e senso di responsabilità a garantire i numerosi servizi assegnati anche senza la certezza di veder valorizzato il proprio lavoro e nonostante si sia trovato costantemente sotto attacco mediatico“.
“Spiace che la politica – è la valutazione di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl – tenda a far passare il messaggio che ci siano lavoratori di serie A e lavoratori di serie B. La consigliera Carbonari può star certa che il personale dell’Afor, grazie al sindacato, è garantito allo stesso modo di quello delle comunità montane, come di tutti gli altri enti. Ben venga il controllo della Corte dei Conti, alle comunità montante come in ogni altro ente pubblico: non è questo il punto. Il punto è informare correttamente l’opinione pubblica fornendo informazioni complete e reali. Si auspica che anche la politica voglia tutelare tutti allo stesso modo, senza farsi strumentalizzare, senza dividere quando non ce n’è alcuna ragione ma unendo le forze nell’interesse della collettività“.
(modificato alle 16.30)