Una splendida giornata di sole e tanta gente hanno salutato a Norcia le celebrazioni del 25 aprile in cui si ricorda il giorno della Liberazione, la fine della Seconda Guerra Mondiali e il ricordo di tutti i caduti. Da Porta Romana hanno sfilato hanno sfilato le rappresentanze d’arma della città di Norcia, dai carabinieri ai granatieri passando per i bersaglieri, accompagnati dalle ‘marce’ intonate dal complesso bandistico città di Norcia. In Piazza Vittorio Veneto (piazza del teatro), il Sindaco Nicola Alemanno ha poi deposto una corona di fiori al monumento ai caduti, davanti al picchetto d’onore dell’Arma dei Carabinieri, accompagnato dal Capitano Pasqualino Trotta.
“Questa è una data importante per la nostra storia di cui tutti dobbiamo far memoria e che possa portare tutti noi, indipendentemente dallo schieramento politico, ad avere il coraggio e l’intelligenza di separare la storia dalla politica, nel tentativo di offrire ancora una volta un contributo per mettere fine ad ogni forma di sterile polemica e strumentalizzazione” ha detto il Sindaco. “Non è più procrastinabile il momento in cui la politica smetta di utilizzare la storia come terreno di lotta, cercando in essa ricorrenti motivi di scontro. Dobbiamo sforzarci di leggere gli eventi con obiettività, andando alla ricerca esclusivamente delle verità oggettive e riconoscere senza ambiguità i torti orribili che furono frutto dei totalitarismi del passato, di qualsiasi natura e tipo siano stati”. Al riguardo il Sindaco ricorda la toccante visita ad Auschwitz nello scorso mese di marzo con la delegazione della fiaccola benedettina e parla anche di ricostruzione.
“Nella nostra città, facendo tesoro della nostra capacità di resilienza, stiamo lavorando alla ricostruzione non solo degli edifici, che così tanto ci preoccupa per l’asfissiante burocrazia che ne tarpa le ali a cui purtroppo nemmeno l’ultimo decreto sembra dare soluzioni praticabili. Dobbiamo ricostruire un tessuto sociale lacerato da quel terribile cataclisma che ci ha colpiti – ha detto -.
La ricostruzione che stiamo affrontando segua l’esempio di San Benedetto; al tramonto di un grande impero contrappose la volontà forte di chi, nel solco della propria identità, pensava di costruire e riedificare per i soli suoi monaci e divenne, invece, faro per tutti i popoli d’Europa.
Libertà, unità e solidarietà sono valori riconquistati e mai più, dovranno essere persi. Che il Tricolore dell’Italia libera, unita e solidale e l’azzurro e le Stelle della Bandiera di una Europa libera, unita e solidale, siano sempre i simboli del nostro essere e sentirci, tutti insieme, italiani ed europei”.
Il primo cittadino ha poi salutato i 14 giovani del Corpo di Solidarietà Europeo, provenienti da otto Paesi diversi, che lasciano oggi la nostra città dopo due mesi in cui hanno condiviso molti momenti importanti nel segno della solidarietà.
Porta il suo saluto alle istituzioni ed in particolare alle associazioni combattentistiche e d’arma, il Capitano Trotta “questa ricorrenza accomuna tutti gli italiani e non ha colori perché è scorso il sangue tutti, militari e civili, per liberare di nuovo l’Italia. L’ Arma dei carabinieri – ha detto – è stata tra le prime a donarsi per la Patria; dal 1814 anno della sua fondazione, quella del 25 aprile 1945 è stata la pagina più sanguinosa per la Benemerita”.