La mancata firma di un atto da parte del commissario straordinario alla ricostruzione Piero Farabollini blocca la rimozione delle macerie del terremoto in Umbria. La denuncia arriva dal deputato di Forza Italia Raffaele Nevi. La questione interessa le macerie pubbliche, quelle cioè provenienti da cantieri di opere pubbliche o su strada. Nel mirino, in particolare, ci sono 50mila tonnellate di macerie “bloccate” tra Norcia, Cascia e Preci. Finora, invece, ne sono state rimosse, da parte di Vus, (tutte trasferite nella discarica “temporanea” di Misciano di Norcia e poi trattate) il doppio.
Il contratto tra la struttura commissariale e la Vus prevedeva lo smaltimento appunto di 100mila tonnellate di rifiuti. Raggiunto il totale, a dicembre scorso, il contratto è scaduto. I Comuni di Norcia, Cascia e Preci – come racconta l’assessore nursino all’ambiente Giuliano Boccanera – hanno certificato che rimangono da smaltire ancora 50mila tonnellate di macerie pubbliche, chiedendo quindi la proroga del contratto. L’iter è partito da tempo, ma ancora è tutto fermo. “Abbiamo delle situazioni pronte a partire nelle frazioni – spiega Boccanera – ma non possiamo farlo perché non possiamo demolire le strutture e lasciare le macerie sul posto“.
Oltre alla proroga ancora non firmata dal commissario Farabollini c’è anche un altro problema: Vus vanta dei crediti ingenti (si parla di 5 milioni di euro) per il lavoro di rimozione e smaltimento fatto finora, più della metà delle spettanze complete.
“Ancora oggi – denuncia il deputato di Forza Italia Raffaele Nevi – il commissario alla ricostruzione non ha firmato il nulla osta per la raccolta delle macerie nella zona umbra del cratere del sisma del 2016. È veramente scandaloso che l’azienda municipalizzata Vus Spa non possa ritirare le macerie già pronte perché da quasi tre mesi nessuno firma il nulla osta. Per questo, annuncio che presenterò un’interrogazione per chiedere al Governo chiarimenti sul perché sussista questo ritardo. Se questo è il cambiamento…”.
C’è però anche un altro problema che rimane irrisolto relativo alle macerie del sisma, vale a dire quello che interessa quelle private. La legge, infatti, non consente la possibilità di portarle a Misciano, ma in un altro sito autorizzato, e a Norcia al momento non ve ne sono. Questo perché le macerie pubbliche sono assimilate dalla legge ai rifiuti solidi urbani, mentre quelle private rimangono classificate come rifiuti speciali. Così è obbligatorio trasferirle in discariche di un altro tipo, insufficienti però in Valnerina (ce n’è una piccola a Sellano). Questo comporta che i cittadini dovranno sborsare cifre ingenti per smaltire quello che rimane delle proprie case in vista della ricostruzione: i contributi pubblici, infatti, coprono lo smaltimento delle macerie private soltanto entro 11 km dal proprio comune. Un altro problema significativo per i terremotati a cui ancora non si è trovata soluzione.
Terremoto, cittadini rischiano di pagare smaltimento macerie | Quelle di Misciano usate per la strada di Castelluccio