I soldi ci sono, ma la riapertura della strada statale 685 delle Tre Valli nel tratto di confine tra Umbria e Marche, ed in particolare tra Norcia ed il collegamento alla Salaria ad Arquata del Tronto è ancora lontana. Impossibile, infatti, avviare i lavori sulla galleria Cesaronica, quella immediatamente dopo il tunnel di Forca Canapine e l’adiacente viadotto Rozzi. Perché per farlo serve prima la realizzazione di un bypass stradale, che però non vede la luce. Il progetto ipotizzato è infatti stato bocciato ed ora ne dovrà essere vagliato un altro, molto più complicato.
E’ quanto emerso durante la riunione che si è tenuta ieri presso la prefettura di Ascoli Piceno, alla presenza di dirigenti Anas, dei prefetti di Ascoli, Rita Stentella, e di Perugia, Claudio Sgaraglia, dei rappresentanti della Regione Marche, della Provincia di Ascoli Piceno, di Arpam (Agenzia regionale per la protezione ambientale delle Marche), del Cip (consorzio idrico del Piceno), del capo dipartimento della protezione civile nazionale, dei sindaci di Norcia, Cascia e Arquata del Tronto e di rappresentanti delle forze di polizia.
Tre Valli tra Umbria e Marche, Cinque step per il completamento dei lavori sulla Ss 685, fine intervento previsto ad agosto 2020
Secondo quanto riferisce il Comune di Norcia (presente all’incontro oltre che con il sindaco Alemanno anche con l’assessore Giuseppina Perla) in una nota, Anas ha appunto comunicato che la bretella da realizzarsi a valle della galleria Cesaronica e del viadotto Rozzi non ha ottenuto il ‘via libera’ di Arpam, del Consorzio Idrico del Piceno, che conta circa 300mila utenze, e dello stesso Comune di Arquata. La soglia ‘di rischio’ è risultata ineliminabile per la fase di bitumazione. L’ing. Soccodato di Anas ha annunciato l’ipotesi di studio di un’altra bretella, da realizzarsi in alzata di monte, che presenta meno problematiche idrogeologiche ma una forte complessità ingegneristica. Entro il mese di febbraio 2019 sarà verificata la fattibilità del nuovo bypass.
“Non è possibile né tollerabile che ancora ad oggi, dopo 27 mesi dal sisma, non si sia arrivati a definire una soluzione certa” ha detto con fermezza, seppur deluso e amareggiato il Sindaco Nicola Alemanno che però si è battuto per ottenere il massimo in questo ennesimo tavolo istituzionale. “Nel brevissimo termine e comunque in vista della prossima edizione della mostra mercato del tartufo verranno totalmente e definitivamente annullate le finestre orarie sulla SP 64 – ha detto il primo cittadino – con la garanzia, da parte di Anas, di non chiudere mai il collegamento Umbria – Marche, anche procrastinando l’inizio dei lavori sulla galleria Cesaronica e sul viadotto Rozzi”.
E’ stato dunque ipotizzato un nuovo cronoprogramma che prevede per il 2019 la realizzazione di tutte le opere sulla SP 64, a valle e a monte della SS 685 delle Tre Valli. Solo al completamento dell’una o dell’altra opera potranno iniziare i lavori sulla Cesaronica che dovrebbero concludersi dopo 8 mesi.
“Resta quindi la delusione – conclude Alemanno – che seppure si sia riusciti ad avere 125 milioni di euro per il ripristino della viabilità Umbria – Marche (su 900 milioni totali affidati ad Anas) questo non abbia comportato una risposta adeguata in termini di tempo. Purtroppo il terremoto, salvo per i terremotati, sembra non essere più una priorità per il Paese”. A riguardo il Capo Dipartimento di Protezione Civile Angelo Borrelli si è impegnato a rappresentare ulteriormente la situazione al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.