Aver portato quasi 20mila persone a votare per la scelta del segretario regionale di un partito che, anche in Umbria, in molti davano per morto dopo la disfatta dello scorso marzo e le batoste in molte città, autorizza la festa in via Bonazzi, sede del Partito democratico, al termine dello scrutinio delle schede per le primarie. E il vincitore Gianpiero Bocci stappa la bottiglia insieme allo sfidante sconfitto, Walter Verini. “Sarò il segretario di tutti” ripete l’ex sottosegretario. Che alla vigilia aveva ribadito come il numero dei votanti sarebbe stato ancora più importante del risultato dello spoglio. E non sono stati certo leghisti e indiani ad aver fatto alzare così tanto l’asticella dell’affluenza.
E così, con Bocci e Verini, si sono ritrovati nella sede del Pd anche altri big del partito.
Primarie Pd, vince Gianpiero Bocci: i risultati nelle città
“Ci vediamo al Pd regionale in via Bonazzi a Perugia” l’invito via social della governatrice Catiuscia Marini. E non è una minaccia per la resa dei conti verso chi ha tentato di mettersi contro la “santa alleanza”, come qualcuno sospetta. Ma certo, il fatto che il popolo dem umbro abbia benedetto, in una fase così delicata, l’accordo tra i due eterni contendenti, viene sottolineato dalla presidente. Perché la vittoria di Bocci, così come quella di tutto il Pd per questa affluenza record (circa 7mila voti in più rispetto alle primarie del 2014) è anche la sua. E lo rivendica: “Posso dire con serenità che gli iscritti e gli elettori del Pd dell’Umbria hanno condiviso il progetto unitario, inclusivo, promosso da me e da Gianpiero Bocci“.
E si concedono, abbracciati, agli scatti dei fotografi, Marini e Bocci. L’ultima volta, forse, era stato in occasione delle primarie per scegliere il candidato del centrosinistra per la presidenza della Regione. Ma quelli erano sorrisi a solo uso dei fotografi. Questa volta, hanno entrambi di che sorridere. Con loro c’è la presidente dell’Assemblea regionale, Donatella Porzi, tra i pontieri del compromesso storico Bocci-Marini. “Ora siamo tutti dalla stessa parte pronti a lavorare per l’Umbria“, il suo commento.
Andrea Pensi e Simona Meloni, i giovani che avevano puntato su Verini, ammettono quanto fosse compito arduo “organizzare una radicata mobilitazione avverso un proposta, quella di Bocci, sostenuta dalla quasi totalità del gruppo consiliare regionale“. Ma guardano con speranza a quel 37% che hanno espresso, con il voto al parlamentare altotiberino, la voglia di partecipazione e cambiamento. E mandano un avvertimento, perché evidentemente la serata non è proprio di festa per tutti: “Sarà proprio sul terreno dell’innovazione, sulla forza di interpretare i bisogni dei ceti più deboli, sulla capacità di abbandonare gli schemi del passato e di superare le troppe lacerazioni consumate nel tempo che misureremo la reale volontà della nuova segreteria di aprire una fase politica nuova nel partito“. Come dire: l’accordo per vincere l’avete fatto, ora vediamo quanto riuscirete a guidare insieme.
Verini riconosce la vittoria netta di Bocci. E parla del suo 37% come di un risultato “al di là di tutte le aspettative“. Augurandosi che il nuovo segretario “sappia e voglia tener conto di questa spinta“. Un pensiero nel quale forse, ad interpretare il loro silenzio, i pochi big che hanno provato ad opporsi a Bocci e Marini non fanno molto affidamento.