Anche dalla fusione che sarà votata domani (domenica 9 dicembre) nell’Assemblea straordinaria di Bcc Umbria convocata al centro congressi Best Western Qattrotorri, come era stata per quella tra CrediUmbria e la Bcc di Perugia e Mantignana, il Trasimeno non sarà “spogliato” di quella che era la sua storia banca di credito cooperativo.
Il nuovo soggetto umbro-toscano a cui si darà vita con la fusione tra Bcc Umbria e la Banca Cras, banca di credito cooperativo con sede sociale a Sovicille, in provincia di Siena, con l’ingresso nel gruppo bancario Iccrea, prenderà il nome di Banca Centro, che manterrebbe la Direzione generale a Moiano, con presidi territoriali a Mantignana e Sovicille. Una banca che conterebbe quasi 17mila soci, oltre 60 filiali, oltre 400 dipendenti e un patrimonio netto di 160 milioni di euro. Che è poi una delle condizioni richieste dai soci che storcono la bocca di fronte a questa ulteriore fusione.
La scelta dell’abbraccio con Siena, del resto, pone la zona del Trasimeno (e di Corciano, con la storia sede di Mantignana) baricentrica rispetto all’area dove opererà la nuova banca, a cavallo tra Umbria e Toscana.
Bps e Bcc Umbria, fusioni nel risiko bancario
“La scommessa che ci siamo impegnati a vincere – ha detto il presidente Palmiro Giovagnola presentando l’operazione che dovrà essere votata domani dall’Assemblea dei soci – è proprio sul riuscire a mantenere i legami con il territorio e le nostre caratteristiche fondamentali. Il nuovo avanza inesorabile e noi dobbiamo avere le ali per volare e proiettarci sul secolo appena iniziato, dobbiamo riuscire a confrontarci con nuovi sistemi bancari e nuovi prodotti, senza però tranciare le nostre radici. Se il credito cooperativo vuole essere in grado di affrontare con successo gli scenari futuri non dovrà mai perdere la sua identità”.
“Il nostro compito – ha aggiunto a questo proposito il direttore generale Marcello Morlandi – sarà quello di rendere la banca sempre più forte così da riuscire a mantenere il cuore nel territorio in cui siamo nati e ci siamo sviluppati e garantire, come abbiamo sempre fatto, l’accesso al credito a quelle aziende virtuose locali che fanno la ricchezza della nostra regione”.
Un’Assemblea straordinaria, quella di domani, che giunge al termine del ciclo di incontri territoriali per informare i soci sulle nuove sfide che attendono Bcc Umbria. “Con l’approvazione delle modifiche statuarie – ha commentato ancora Giovagnola – chiuderemo un percorso iniziato circa due anni fa, a seguito della legge di riforma che ha obbligato le Bcc ad aderire a un gruppo bancario nazionale. Una riforma varata per rispondere in maniera adeguata ai nuovi contesti di mercato, consolidare il sistema del credito cooperativo, rafforzare i requisiti patrimoniali e garantire ancora di più clienti e soci sulla stabilità dell’azienda”.
“La nascita del Gruppo – ha quindi affermato Marcello Morlandi, direttore generale di Bcc Umbria – è sì una grande sfida ma anche una grande opportunità. Avere alle spalle un forte Gruppo sarà, infatti, un’importante garanzia per tutti; in più Iccrea ci sosterrà nell’introdurre nuove tecnologie e proporre nuovi prodotti e servizi”.
Il Gruppo bancario Iccrea è attualmente composto da 144 banche che, entro due anni, dovranno ridursi a non più di 50. Con questa aggregazione si anticipa questo trend, scegliendo la controparte giudicata in grado di dare più garanzie e più vicina territorialmente e idealmente.