“Quest’anno il concorso dedicato a mio figlio è incentrato sul tema del ritorno: chissà che non possa esserci davvero un ritorno, di Fabrizio, o di un figlio da una mamma che non sono io, se davvero quel giovane era qualcuno scomparso, che la sua famiglia sta cercando”. Si chiude così, con un messaggio di speranza, l’intervista alla mamma di Fabrizio Catalano, il giovane che a fine luglio del 2005 scomparve lungo il sentiero francescano tra Assisi e Valfabbrica e che potrebbe essere stato avvistato in provincia di Terni, nel narnese.
Dal 2005 ad oggi, nonostante battute e ricerche, nonostante le molteplici segnalazioni, di Fabrizio è stata trovata solo una sacca e il caso è archiviato. Ma c’è una mamma che non si è mai arresa: è Caterina Migliazza Catalano, che da allora ha dato vita a un premio letterario indetto dall’Associazione “Cercando Fabrizio e…”, aperto a chiunque voglia esprimere in prima persona se stesso, i suoi pensieri, le sue esperienze, rivolgendosi a Fabrizio, che diventa un amico speciale, il silenzioso confidente che non giudica, a cui si possono rivelare gioie, dolori, segreti, sogni, pensieri.
A questa mamma coraggio, nei giorni scorsi, è arrivata una lettera da Marina C., una donna residente nel narnese, cui un “giovane moro, sulla trentina” ha chiesto un passaggio verso Porchiano (Amelia), dove c’è un convento francescano. Poco prima di sparire Fabrizio, che con Assisi e San Francesco aveva un legame speciale (il giovane era profondamente religioso e molto impegnato nel volontariato), aveva chiamato un’amica dicendole: “Mi è successa una cosa bellissima, ho trovato la strada del Signore”. Da allora i Catalano hanno bussato a conventi e istituti religiosi, ma senza trovare le risposte che cercavano.
Il messaggio della signora Marina C. potrebbe essere un ulteriore indizio nella direzione che Fabrizio potrebbe aver preso i voti. A confermare che una segnalazione esiste – ma è alquanto vaga – sono le forze dell’ordine: la donna umbra effettivamente avrebbe segnalato l’avvistamento a una pattuglia, ma dopo le domande di rito dei carabinieri è apparsa alquanto insicura e non in grado di fornire prove certe. I militari l’hanno invitata a recarsi in caserma, ma la donna non avrebbe sporto formale denuncia, preferendo contattare la mamma di Fabrizio.
E quella segnalazione, per Caterina Migliazza Catalano, è sicuramente un altro squarcio di speranza: “La signora umbra non conosceva il caso di Fabrizio, ma quel ragazzo timido e dimesso, vestito a strati, l’ha colpita. Mi ha raccontato di aver provato a fargli qualche domanda, ma senza ottenere grandi risposte. Non poteva portarlo a Porchiano, e gli ha chiesto se voleva fermarsi nei pressi di un bar con molte auto, ma il giovane ha declinato l’invito. Lo ha lasciato vicino a una fermata dell’autobus”.
Tornata a casa, la donna umbra ha consultato i siti di persone scomparse, si è imbattuta nel sito di Chi l’ha visto, e quando ha visto la foto di Fabrizio non ha avuto dubbi: quello sconosciuto era lui. Come detto, l’episodio è stato segnalato alle forze dell’ordine, “ma visto che la segnalazione era molto vaga e mancavano prove concrete – dice ancora la signora Migliazza – nel senso che non c’erano ad esempio foto a sostegno delle sue dichiarazioni non è stata fatta una formale denuncia. I nostri amici in Umbria si stanno comunque attivando, la signora ha preso così a cuore il caso che si è recata addirittura a Porchiano e se ci saranno novità – conclude la mamma di Fabrizio – non mancheremo di tornare”.