“Aiutare gli altri sempre, anche oltre la vita”. E’ il messaggio impresso sulla lapide che ricorda la tragedia di trent’anni fa, quando cinque donatori ternani, tutti operai di una ditta che lavorava per le acciaierie, morirono in un incidente stradale durante il viaggio per salvare una vita.
Aurelio Ercolani, Cleto Cozza, Giovanni Gentiletti, Franco Boschi e Andrea Lucidi, in viaggio verso Firenze per donare il sangue per un intervento chirurgico, lasciarono le loro giovani vite lungo la E45, all’epoca priva di new jersey.
Oggi, alle 15, Avis Terni ricorderà il loro sacrificio. Appuntamento all’ingresso del parco Ciaurro – largo Atleti Azzurri d’Italia, dove verrà deposta una corona di fiori presso la lapide realizzata per non dimenticare l’immane tragedia.
“Abbiamo risistemare l’aiuola, la stele e la targa – dice Patrizio Fratini (nella foto), presidente di Avis Terni – pensiamo che sia importante mantenere e diffondere la memoria di questo sacrificio, soprattutto ora che le donazioni di sangue sono in costante calo per il terzo anno consecutivo. Dopo quella tragedia iniziarono i lavori per la messa in sicurezza della E45 con il jersey e i guard rail. Il sacrificio di Aurelio, Cleto, Giovanni, Franco e Andrea sancì anche il principio che doveva “spostarsi” il sangue e non più il donatore. Da quel giorno tristissimo iniziò a viaggiare il sangue e si creò un sistema virtuoso che, grazie ai nostri cinque donatori, ha permesso di salvare tante vite”.