E’ stata riconsegnata alla popolazione, sabato 20 ottobre, l’edicola sacra cosiddetta del Crocefisso, sulla strada provinciale che da Città di Castello conduce verso Pietralunga, all’altezza della scuola d’infanzia di San Martin D’Upò. Presenti all’appuntamento il parroco degli Zoccolanti, Padre Salvatore, l’assessore alla Pubblica istruzione tifernate Rossella Cestini e le famiglie Conti e Bernini, che hanno portato a termine questa pregevole iniziativa.
Dopo la preghiera e la benedizione si è proceduto alla riapertura al culto devozionale della chiesetta. “Oggi è un giorno importante e significativo per la nostra comunità locale, non solo di questo quartiere e zona della città – ha precisato Cestini – grazie alla passione, senso civico e attaccamento ai valori e tradizioni di due famiglie in particolare, Conti e Bernini, possiamo riappropriarci di un luogo simbolo di diverse generazioni. Tutto ciò è stato possibile grazie ai vari interventi di cui spontaneamente alcune persone si sono fatte carico. Grazie”. Claudio Conti, a nome del comitato per il restauro, ha poi ringraziato i numerosi presenti ed auspicato che il rinnovato decoro serva a salvaguardare e onorare il Crocefisso che custodisce.
La tradizione vuole che, durante i primi anni ‘20 del secolo scorso, per rendere più scorrevole la strada venne realizzato un allargamento che ha previsto lo spostamento, dalla parte opposta della stessa arteria, di un’edicola sacra che ospitava una bellissimo crocefisso ligneo. Alcune famiglie della zona, fra cui, Conti e Bernini , supportati da due muratori che stavano realizzando la scuola elementare, costruirono la chiesetta così come ancora oggi la possiamo vedere. Negli anni ‘60 si pensò di togliere il prezioso crocefisso: gli stessi abitanti ne collocarono lì uno di basso valore artistico ma di alto valore spirituale che però venne rubato negli anni successivi. Per onorare ancora la Croce, e ricordare l’Anno Santo del 2000, la Famiglia Conti restituì il crocefisso acquistato dalla bottega Mattiacci, al culto devozionale.
Con il passare degli anni la struttura ha richiesto di un sostanziale restauro a cominciare dal tetto e dalla completa ritinteggiatura esterna ed interna: le moderne tecniche ne permetteranno una più longeva conservazione. Sono così intervenuti diversi soggetti, come la ditta Vincenzo Vandini e Sogepu, che ha riordinato l’isola ecologica vicino. La famiglia Conti ha pensato al resto. Ora, dunque, la struttura potrà tornare dignitosamente al culto devozionale, grazie anche alle persone che da sempre pensano all’abbellimento floreale e alla pulizia.