Ci sono due giovani umbri tra i 69 nuovi cuochi professionisti appena diplomati alla scuola internazionale di cucina Alma, il prestigioso istituto per chef fondato da Gualtiero Marchesi (scomparso a dicembre scorso). La quarantesima edizione del Corso superiore di cucina ha visto infatti la presenza di Rocco Iovine, di Terni, e di Gabriele Elia, di Spoleto, entrambi 20enni.
I loro compagni di corso (12 appena le donne) provenivano da tutta Italia. A valutare il grado di preparazione dei 69 candidati è stata una commissione mista, composta da docenti Alma, sotto il coordinamento del Direttore Didattico chef Matteo Berti, e da 51 visiting chef, che, insieme, totalizzavano 26 stelle Michelin. Tra i giurati presenti, l’executive chef Riccardo Monco, del Ristorante tristellato “Enoteca Pinchiorri”; in rappresentanza di ristoranti bi-stellati, Valeria Piccini, chef patron del Ristorante “Da Caino”, Simone Monco, sous chef di Antonino Cannavacciuolo a “Villa Crespi” e Christian Conidi, sous chef al Ristorante “Antica Corona Reale”.
Miglior studente della 40esima edizione del corso superiore di cucina è risultato Michele Di Già, 21 anni, di Matera, che ora lavorerà al fianco dello chef Massimo Bottura nella sua “Osteria Francescana”, 3 stelle Michelin, dove ha svolto anche 5 mesi di stage.
Come spiega il Direttore Generale Andrea Sinigaglia, “In virtù di un percorso didattico sfidante, della durata di 10 mesi, che è culminato nello stage prima e nell’esame finale poi, sotto lo sguardo di alcuni tra i più grandi interpreti della Cucina Italiana d’autore, i nostri diplomati sono ora pronti ad affrontare le difficoltà del lavoro quotidiano: emblematica, in questo senso, è la parabola professionale di Di Già, subito assunto da quello che è considerato dagli addetti ai lavori il miglior ristorante al mondo. Secondo la banca dati Excelsior di Unioncamere, il 69% dei potenziali datori di lavoro denuncia ancora difficoltà nel reperire personale di cucina qualificato. Nel 50,7% dei casi, l’ostacolo principale è rappresentato da una preparazione inadeguata. Studiare in ALMA garantisce l’acquisizione non solo di una forte etica e delle tecniche di lavoro corrette ma anche di competenze trasversali molto importanti per la professione di cuoco: mi riferisco, ad esempio, alla capacità di lavorare in gruppo – promuoviamo attività di team building ad hoc – e all’utilizzo di strumenti e tecnologie d’avanguardia. Per noi è poi fondamentale aiutare i ragazzi a maturare una riflessione su tematiche sensibili come quelle della sostenibilità ambientale, del risparmio energetico e del riuso: non dimentichiamo che in Italia, in media, si sprecano tuttora 110 kg di cibo all’anno a persona”.